GRAND COMMIS DELLA PRIMA REPUBBLICA di Guido CarliMario Deaglio
L'ex ministro del Tesoro aveva 79 anni GRAND COMMIS DELLA PRIMA REPUBBLICA c j E' forse qualcosa di simbolico nell'improvvisa scomparsa di Guido Carli proprio nel momento in cui la classe politica che ha retto l'Italia negli ultimi 45 anni vive la sua crisi terminale. Per gran parte di questo lungo periodo, infatti, Carli ha rappresentato, non solo per i politici ma per tutto il Paese, una fonte di legittimazione, un punto di riferimento sicuro, una sorta di stella fissa. Dopo Giulio Andreotti, altra stella fìssa di questa Repubblica, Guido Carli è forse il personaggio che può vantare la permanenza più lunga sulla scena di governo: dai 15 anni al vertice della Banca d'Italia, ai quattro alla presidenza della Confindustria, al successivo ruolo di ministro del Tesoro. Accomunati dalla continuità al potere, Andreotti e Carli celano però differenze profondissime: laddove Andreotti, da politico, è stato soprattutto molto popolare, preoccupato del consenso, Carli, da grande funzionario, è stato soprattutto molto rispettato anche un po' temuto, preoccupato della stabilità. Distaccato e intellettualmente raffinato, Carli rappresentò una sorta di coscienza critica del la classe dirigente. Di fronte : lui, politici, industriali e sindacalisti facevano la figura di scolaretti colti in fallo. Pur cogliendoli in fallo, però, e fustigandoli con una prosa tacitiana, ricca di citazioni erudite, Carli non boc ciò mai i suoi scolaretti; li prò mosse sempre, sia pure agli esami di riparazione, anche quando non se lo meritavano. Tuonò, già negli Anni Sessanta, contro le «arciconfraterni te del potere», ma non riuscì ad impedire il loro rafforzamento, con i risultati che vediamo oggi; accettò di presiedere la Confin dustria in un periodo in cui le Mario Deaglio CONTINUA A PAGINA 2 TERZA COLONNA
Persone citate: Andreotti, Carli, Giulio Andreotti, Guido Carli
Luoghi citati: Italia
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