Dc «rosa» di sei nomi a Scalfaro
Tramonta il governo istituzionale, torna in pista anche Segni Tramonta il governo istituzionale, torna in pista anche Segni dei veti, crisi al buio De, «rosa» di sei nomi a Scalfaro ROMA. Palazzo Chigi, l'ora dei veti. Tramonta l'ipotesi del governo istituzionale. Ieri la de ha detto «no» a Giorgio Napolitano. In cambio piazza del Gesù offre un «governo politico» e lascia emergere dalla riunione della direzione la solita «rosa» di nomi: i professori Elia e Prodi, i ministri Andreatta e Mancino e, proposto dai giovani più irrequieti, anche il segretario Martinazzoli da buttare in prima linea. E in alternativa il vertice de ha un altro nome, quello del governatore della Banca d'Italia Carlo Azeglio Ciampi. Il Capo dello Stato dovrà districarsi in questa selva di suggerimenti e dovrà tener conto di un «candidato ombra», quel Mario Segni che propone un governo nel quale non entrino le delegazioni dei partiti. Difficilmente qualcuno proporrà il suo nome al Presidente della Repubblica. Dunque tutto in alto mare e con un vecchio copione: la crisi ha imboccato la vecchia via della trattativa fra i partiti e per Scalfaro diventa sempre più difficile la decisione finale. Mlnzolini e Rapisarda ALLE PAG. 2 E 3
Persone citate: Andreatta, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano, Mancino, Mario Segni, Martinazzoli, Prodi, Rapisarda, Scalfaro
Luoghi citati: Roma
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