«Chiese come stazioni di servizio»

Il cardinale Biffi: nelle grandi città devono avere anche questa funzione Il cardinale Biffi: nelle grandi città devono avere anche questa funzione «Chiese come stazioni di servizio» «Ma bisogna garantire efficienza e una presenza continua» «Ilparroco non può essere solo: affianchiamogli i volontari» CITTA' DEL VATICANO. Pare incredibile, ma a Roma mancano le chiese, e il card. Camillo Ruini, Vicario del Papa per l'Urbe, ha indetto un mega-convegno per ovviare alla lacuna. «Cinquanta chiese per Roma», questo il titolo dell'assemblea, a cui partecipano cinquecento cardinali, sacerdoti, esperti di liturgia e architettura, dirigenti di banche, imprenditori, e poi architetti e uomini politici (fra cui l'ex capo dello Stato Francesco Cossiga). Spicca nel parterre di ecclesiastici il card. Giacomo Biffi, arcivescovo di Bologna, che non ha avuto timore di «scandalizzare» l'uditorio con una relazione dai toni in parte provocatori. Il porporato, che sta assumendo sempre più il ruolo di «enfant terrible» nell'episcopato italiano, ha osato paragonare la parrocchia di una grande città come Roma a «stazione di servizio religioso». Un'audacia non piccola, perché questa definizione era stata usata in un documento del magistero, dicendo: la parrocchia non deve essere come una pompa di benzina. «E' una dizione che è stata usata in senso dispregiativo - ha detto Biffi -, ma in realtà questa è una funzione propria e legittima di molte chiese delle grandi città e bisogna prenderne atto». Le «stazioni di servizio», in particolare quelle autostradali, sono luoghi a cui ci si può rivolgere con fiducia. «Anche sotto questo profilo consiglia il porporato - si deve essere efficienti, mantenendo stabile l'orario delle messe, assicurando la presenza di chi può evadere le richieste, predisponendo dei confessori nelle ore più adatte». Insomma, la parrocchia come erogatrice di servizi spirituali, ben attrezzata di personale. E non solo la parrocchia, ma anche la casa canonica. «Il problema più rilevante è quello di non lasciare il parroco solo, indifeso, senza aiuti per la vita domestica, e di fare in modo che la casa canonica non appaia deserta per la maggior parte della giornata». La soluzione? I pensionati, a reggere la segreteria. «Per questo servizio potranno essere utilmente preparati e organizzati dei volontari che avendo già superato per legge l'età lavorativa, sono ancora in condizione di dare un contributo decisivo». Se il card. Biffi chiama al soccorso l'età della quiescenza, Pellegrino Capaldo, Presidente della Banca di Roma, e gran esperto di finanza cat¬ tolica, lancia una proposta rivoluzionaria: un finanziamento popolare per la costruzione delle Chiese a Roma. Il termine per dare un luogo di culto al mezzo milione di romani che ne sarebbero sprovvisti è il Giubileo del 2000, nei desideri del card. Ruini. «Occorre pertanto pensare - ha detto Capaldo - a una tecnica finanziaria che consenta di realizzare le opere nei tempi desiderati diluendo la copertura dei relativi costi su un arco più lungo, dieci o dodici anni». Lo strumento: «lanciare un prestito garantito da una o più banche (a loro volta garantite dal Vicariato) della durata di dieci o dodici anni a un tasso inferiore al tasso corrente». E proporlo al grosso pubblico, e ad altri soggetti: enti morali, società e così via. «Roma deve salvare Roma» ha detto il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Dionigi Tettamanzi. «Occorrono decine e decine di Chiese, occorrono molti nuovi sacerdoti per officiarle, occorrono denari senza fine per costruirle e arredarle». Evidentemente le varie centinaia di miliardi che provengono dall'otto per mi. Ile non bastano. «Negli ultimi tre anni la Cei ha finanziato 520 opere con uno stanziamento complessivo di 126 miliardi. E' qualcosa ma ancora poco rispetto al fabbisogno di oltre 1000 miliardi. La Roma antica salvi la nuova. Roma cristiana salvi Roma pagana». Infine, l'appello del Papa, rivolto agli artisti, ai pittori, agli scultori e agli architetti, per «affiliare la ricerca artistica verso una creatività nell'ambito del sacro che sia nuova e nello stesso tempo rispettosa del significato intrinseco e funzionale dell'edificio sacro, armonicamente collocato nel contesto paesaggistico ed urbanistico». Marco Tosarti Il cardinale Biffi paragona le parrocchie delle grandi città a «stazioni di servizio religioso»

Persone citate: Biffi, Camillo Ruini, Capaldo, Dionigi Tettamanzi, Francesco Cossiga, Giacomo Biffi, Pellegrino Capaldo, Ruini