« Con Curcio un amore di carta » di Renato Rizzo

PAOLA CECCHI PAOLA CECCHI « Con Curdo un amore di carta » La donna dell'ideologo: tra noi solo lettere IL loro è stato un rapporto tutto costruito sullo scrivere che, come si sa, è il modo più falso .di conversare perché non prevede interruzioni: messaggi un po' da adolescenti e un po' da naufraghi che giungono dalla solitudine d'una cella, lettere che dubitano e che tremano, risposte che sperano e che rincuorano. Chiusa, in gran parte, dentro quest'intreccio di corrispondenza vistata dalla «Censura» di Rebibbia, sta la «storia sentimentale» tra Renato Curcio e Paola Cecchi, sua tutrice legale: una storia durata anni in cui l'ideologo delle Br e questa donna minuta e dura si sono raccontati su carta e si sono regalati un affetto. «No, non un amore - precisa lei con foga smentendo il titolo strillato d'un settimanale che oggi, con Curcio ormai rientrato nel mondo dei liberi, la descrive come amante abbandonata piuttosto un volersi bene». Ma, subito dopo, quasi a non voler annacquare troppo il «volersi bene», aggiunge che lei e Renato spesso «giocavano» con quest'affetto in una complicità calorosa e felice. Paola Cecchi ha 42 anni, un matrimonio fallito alle spalle e un'inesauribile voglia di spen- dersi per chi soffre o fatica a vivere. E proprio quest'impegno ha portato lei, «pacifista e ghandiana» a diventare tutrice d'un uomo che aveva scelto la lotta armata come filosofia di vita: «Sono attirata dalle esperienze estreme. Sono una che non molla se è mossa da una motivazione forte». Lei, Curcio l'ha visto 150 volte nel parlatorio di Rebibbia eppure, quando se lo è trovato davanti, libero e sorridente, quel mercoledì 7 aprile quasi stentava a riconoscerlo: «Era tra la gente della cooperativa "Sensibili alle foglie" e mi è parso più piccolo di quando lo vedevo da solo».. Dice: «Renato è una persona importante nel mio universo emotivo». Dice: «Io sono una da full-immersion, una che si dà in modo totale». Dice: «Adesso sto riflettendo su alcune cose. Come penso che stia facendo lui». Ma se le fanno notare che parla come una donna innamorata, fa retromarcia: «No, il problema è che lui ed io ci siamo sempre misurati in una dimensione al di fuori del mondo "normale": Renato in prigione, in una situazione da Medioevo; io, fuori, a dialogare con un recluso che vive la pena anche come segregazione dagli affetti». Ecco una di queste lettere dal Medioevo: risale al giugno dell'85 e l'ex brigatista commenta così una fotografia di Paola in Oriente: «Il tuo sorriso dalla Thailandia è stupendo co¬ me i fiori, il verde e il mare. C'è questa tua apertura che mi ha come inghiottito. Un precipitare erotico dentro la scena...». Parole solo frutto d'una solitudine che amplifica i desideri? Paola Cecchi osserva che non si possono misurare con il metro degli uomini liberi i messaggi d'un carcerato ad una donna che vive oltre il muro della prigione: «E neppure - ammette - si possono valutare con lo stesso criterio le lettere che questa donna invia ad un recluso ed i sentimenti che lui le suggerisce». Eppure nelle parole dell'ex tutrice di Curcio si coglie una vena di delusione. Specie se cita «Wkhy», il libro che l'ideologo delle Br scrisse nell'84 e che lei lesse in anteprima quando faceva parte della cooperativa che lo editò: «C'è una pagina significativa, in cui si parla delle "donne di carta" che nascono da illusioni o desideri e vivono solo nelle parole». E' lei una di queste donne di carta? Non risponde, Paola Cecchi. Ma probabilmente, almeno in un'occasione, ha pensato di esserlo: quando Curcio uscì di prigione e lei si rese conto che la loro «storia», qualunque essa fosse e qualunque colore avesse, s'era definitivamente chiusa. E c'è un segno di quest'esclusività affettiva perduta: il fatto che lui, ora, non senta più il bisogno di vedere o sentire o interrogare la sua ex tutrice. Paola parla con un certo rammarico di «storia finita», ma prontamente aggiunge che «una storia potrebbe anche incominciare quando tutti e due avremo riflettuto sulla nostra nuova vita». Renato Rizzo «Eravamo complici Ora che è libero tutto è finito» A fianco l'ideologo delle Brigate rosse, Renato Curcio, che ha ottenuto la semilibertà. In alto a sinistra Paola Cecchi, per anni sua fidanzata, legame rotto dopo che lui è uscito dal