«Scarcerate Prospero Gallinari»

Roma, un'istanza della difesa sostenuta dai parlamentari di quasi tutte le forze politiche Roma, un'istanza della difesa sostenuta dai parlamentari di quasi tutte le forze politiche «Scarcerate Prospero Gallinoli» Appello per l'ex br gravemente malato di cuore ROMA. Il primo infarto è del luglio 1983. Dopo il secondo attacco, più grave, nel settembre 1984, un'equipe di cardiologi gli ha applicato tre by-pass aortocoronarici. Ma con il tempo la sua cardiopatia ischemica è peggiorata. Dopo l'ultima crisi, il 23 marzo scorso, è stato ricoverato d'urgenza al Policlinico di Roma. Ora è tornato a Rebibbia, dove apposta per lui staziona un'ambulanza dotata di apparecchiature per la rianimazione. Due infermieri lo sorvegliano 24 ore su 24. In queste condizioni sopravvive Prospero Gallinari. Tenerlo ancora in carcere «significa trasformare una sentenza di ergastolo in sentenza di morte». Lo dicono i firmatari dell'appello per il «differimento della pena» all'ex terrorista presentato ieri a Roma. Il Tribunale di sorveglianza esaminerà l'istanza martedì 27 aprile. Prospero Gallinari, proprio lui, l'uomo - oggi ha 42 anni considerato fondatore delle Brigate rosse insieme con Curdo, Franceschini, Azzolini, Ognibene e Pelli, il membro della «direzione strategica» delle Br con una condanna definitiva a vita per il rapimento e l'omicidio di Aldo Moro. Ieri mattina, presentando l'appello sottoscritto da parlamentari di quasi tutte le forze politiche, l'avvocato Rosalba Valori, che lo difende da anni, ha sottolineato che «Gallinari è allo stremo delle forze, in pericolo continuo»: «La sua malattia porta a morte sicura nel 50 per cento dei casi. L'unica possibilità è rallentarne il decorso e l'evoluzione eliminando lo stress. Ma questo, vivendo in una cella, non è possibile. Prospero Gallinari non chiede clemenza: vorrebbe soltanto gli fosse accordata la possibilità di curarsi meglio». Tra i sostenitori della richiesta di scarcerazione, Tiziana Maiolo, Stefano Rodotà, Giovanni Russo Spena, Marco Boato, Alfredo Biondi, Mario Raffaelli, Chiara Ingrao, Claudio Fava, Marco Pannella, Silvia Costa. «Per Gallinari si pone un problema umano, certo, ma anche un caso di civiltà giuridica - ha detto ieri mattina Tiziana Maiolo, Rifondazione comunista, vicepresidente della commissione giustizia della Camera -. Un detenuto qualsiasi con queste patologie sarebbe già uscito dal carcere». E Stefano Rodotà (pds) ha ricordato come sull'ex fondatore delle Br «pesi un eccessivo carico simbolico»: «I tempi dell'emergenza sono finiti, c'è bisogno di tornare a una legalità a tutto campo. Per questo invochiamo per Gallinari l'applicazione di una norma che appartiene a una legge ordinaria». Ma non è questa la prima istanza di «differimento della pena» in favore di Prospero Gallinari. Già nel 1990 il direttore del supercarcere di Novara, dove Gallinari era recluso, aveva avanzato la richiesta di scarcerazione per malattia. Ma il Tribunale di Torino l'aveva respinta, motivando il rifiuto con la possibilità per il detenuto di seguire terapie adeguate anche in carcere. La Cassazione aveva poi confermato: nonostante la malattia, secondo la suprema Corte il condannato era «in grado di avvertire l'effetto rieducativo del trattamento penitenziario». In carcere, accusato tra gli altri dal pentito Antonio Savasta, Prospero Gajlinari è dal 1979. Nel settembre di quell'anno fu catturato a Roma dopo lo scontro a fuoco con la polizia che gli costò un delicato intervento alla testa per l'e¬ strazione di un proiettile. Ma era già stato arrestato nei primi Anni 70, e nel 1974 era evaso dalla prigione di Treviso insieme con altri undici terroristi. A quest'ultima istanza di differimento della pena, che il Tribunale di sorveglianza di Roma esaminerà il prossimo 27 aprile, sono allegate le cartelle cliniche e la perizia di parte, affidata al cardiochirurgo Gaetano Azzolina. Scrive tra l'altro il professor Azzolina: «L'invalidità fisica, che determina per Prospero Gallinari un serio problema di sopravvivenza, fa sì che la pericolosità sociale del soggetto possa essere valutata pari a zero». [r; cri.] Dopo tre infarti ha crisi continue «Tenerlo in cella significa trasformare l'ergastolo in sentenza di morte» 1 ' ^KM Prospero Gallinari soffre di cuore: diversi parlamentari chiedono che la pena gli venga sospesa

Luoghi citati: Novara, Roma, Torino, Treviso