Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi «Siamo già a sei anni d'attesa per il rimborso dei crediti d'imposta» «Il frate cappuccino ha lavato i piedi alle ragazzine» - «Se non vuole i ciclisti, vada in autostrada!» - «Poliziotti zittiscono i boy scout» Un lettore ci scrive «Come tanti altri concittadini, sono da parecchi anni, ogni anno, in credito di imposta. Già lavoratore dipendente ed ora pensionato, ho avuto ed ho facoltà di dedurre dai redditi (completamente e puntualmente alleggeriti alla fonte dal prelievo fiscale operato dal sostituto d'imposta) gli interessi del mutuo contratto per l'acquisto della casa, il premio della polizza vita oltre alle spese mediche. Ho ricevuto il rimborso relativo ai redditi dell'83 il 26 marzo 1988, quello dei redditi dell'84 il 15 maggio 1989, dell'85 il 28 dicembre 1990, dell'86 il 16 ottobre 1991. «Qualcosa di analogo è successo e succede di certo a moltissime altre persone. Per i redditi dell'87 abbiamo già raggiunto i sei anni di attesa! E' ammissibile un tale agire? Non si tratta semplicemente di obbrobrioso comportamento di una macchina fiscale priva di ogni efficienza e capacità se non quella del prelievo ingeneroso dalle tasche dei sudditi? Magari con retroattività! «Chiedo che qualche burocrate o funzionario responsabile, evitando promesse e impegni non più credibili, dia pubblica spiegazione di questa vergogna ac- cresciuta nel tempo dalle varie assicurazioni, sempre disattese, come quella di più di un anno fa che per accelerare i tempi di rimborso ci chiese di delegare la Pubblica amministrazione a versare direttamente sui nostri conti correnti bancari senza passare tramite Bankìtalia». Virginio Giani Una lettrice ci scrive «Ho letto l'articolo: "Santità, lavi i piedi anche alle suore". Premesso che nella mia parrocchia (Madonna di Campagna, Torino, tenuta dai frati Cappuccini) Padre curato il Giovedì santo ha eseguito la lavanda dei piedi a sei ragazzini ed altrettante ragazzine, non vedo perché il Papa dovrebbe farlo a suore e non anche a laiche semplici, se pur dovesse accadere! «Ritenendo poi in cuor mio che la suora dovrebbe essere "una donna completa" in ogni campo spirituale e fisico, mi domando: perché essere così piccole e grette fino a puntare gli occhi sul Santo Padre e a sentirsi gelose? Sentiamoci tutti superiori a tante cose, ed accettiamo di buon grado e senza critiche né mormorazioni quanto la Chiesa fa, seguendo gli insegnamenti di Gesù». Segue la firma Il presidente del gruppo ciclisti San Mauro ci scrive «Un bravo al lettore Bertoglio, complimenti per la sua alquanto "obbiettiva" lettera di protesta, sui camminatori e ciclisti in genere. Prima di tutto voglio ricordare che, mentre quasi tutte le attività sportive vengono svolte in settori appositi isolati dal pericolo, esempio: campi di calcio, da tennis, da golf, di sci, piscine, palestre ecc., viceversa solo i cicli¬ sti (in Italia) sono costretti a condividere le strade con le automobili. Ne faremmo assai volentieri a meno. Per quanto riguarda le ambulanze (il loro servizio al seguito dei ciclisti è sempre remunerato), non sono sottratte a impieghi sociali. «Infine non si è mai chiesto il lettore quando incrocia i ciclisti chi in realtà si cela dentro le loro maglie? Glielo dico io! Operai, artigiani, commercianti, professionisti e imprenditori. Tutta gente che, al sabato o alla domenica, mette l'auto a riposo e sale, chissà perché, su una assai più scomoda bicicletta. «Si consoli il lettore: ha un'alternativa: può sempre scegliersi un'autostrada (molto ambita per esempio la To-Sv) e dar così sfogo alla sua vocazione automobilistica». Franco Bai Una lettrice ci scrive «Sabato 10 aprile mi trovavo alla stazione di Porta Nuova pre prendere mia sorella di ritorno da un campo scout. Scesi dal treno, i ragazzi (circa una quindicina) si sono trovati, come consuetudine, nell'atrio per "chiudere il cerchio". Questo consiste nel cantare alcune canzoni e non ha mai creato problemi a nessuno. Mentre stavano, appunto, cantando sono passati circa 78 tifosi che, "istigati" dalle urla degli altri, si sono messi anche loro a cantare. Tutto si sarebbe concluso in pochi minuti e senza nessun fastidio per coloro che si trovavano nell'atrio, ma le forze dell'ordine hanno sentito il dovere di intervenire e si sono rivolti subito agli scout, dicendo loro che non si può cantare in stazione. Mi sembra un episodio veramente assurdo: carabinieri e polizia si sono subito preoccupati di zittire gli scout mentre non sono intervenuti con i tifosi. «A quanto ricordo, nessuno scout è mai finito sul giornale per aver compiuto atti vandalici, mentre alcuni tifosi sono addirittura andati in galera a causa della violenza». Serenella Sciortino

Persone citate: Bertoglio, Franco Bai, Sciortino, Virginio Giani

Luoghi citati: Italia, Torino