Scala: senza Asprilla ma con tutto il cuore del Parma
Scala: senza Asprilla ma con tutto 81 cuore del Parma COPPA DELLE COPPE Gli emiliani vogliono arrivare alla finale anche per non deludere i 15mila tifosi già pronti per la spedizione a Wembley Scala: senza Asprilla ma con tutto 81 cuore del Parma E l'Atletico Madrid, dopo aver fatto strage di allenatori, corteggia Maifredi PARMA DAL NOSTRO INVIATO Faustino Asprilla stasera tiferà, in tribuna, per il Parma che riparte dal 2-1 dell'andata con l'Atletico per puntare su Wembley, affascinante capolinea della Coppa delle Coppe. L'eroe di Madrid, feritosi ad un polpaccio in Colombia, è rientrato ieri sera e oggi, nel corso di una conferenza-stampa, chiarirà il mistero sull'infortunio che, pur essendo meno grave del previsto, difficilmente gli consentirà di disputare l'eventuale finalissima. «Lo farei giocare in Inghilterra anche con pochi allenamenti nelle gambe, ma è presto per parlarne ed è nostra intenzione dimostrare che il Parma non è Asprilla-dipendente», dice Nevio Scala, pur riconoscendo che la velocità della «pantera nera» avrebbe fatto molto comodo. Al Parma Scala chiede di non difendere il risultato di Madrid, di non snaturarsi e di ritrovare la «rabbia del gol». Stasera, con Brolin più avanzato, non lascerà Melli in balia della difesa madrilena, com'è accaduto sabato scorso a Marassi con la Sampdoria nel primo tempo. Osio agirà alle spalle delle due punte e Pizzi potrà essere utilizzato nella ripresa. Il rientro di Benarrivo terzino sinistro, con Matrecano a destra e Pin centrale, ricompatterà la squadra. In panchina si rivedrà Taffarel (Ferrari, polso fuori uso). L'assenza di Asprilla, cui si aggiunge quella degli squalificati Zoratto e Di Chiara, rida qualche speranza all'Atletico Madrid. Jesus Gii sogna Wembley e corteggia Gigi Maifredi. Forse, al presidente mangia-allenatori, sarà più facile centrare il secondo obiettivo. Ramon Heredia, che siede sulla panchina più scottante d'Europa, prova intanto a compiere un'impresa ritenuta impossibile appena due settimane fa. Mancheranno Lopez e Manolo, ma recupera Abel e Juanito. E affiderà al messicano Luis Garcia, autore dell'unico gol al Parma, il compito di cercare di ribaltare la situazione. Il tecnico argentino spara grosso: «Il Parma non è solo Asprilla, temo l'organizzazione e la qualità del suo gioco, ma se non fossimo convinti di poterlo eliminare, saremmo rimasti a casa». Bernd Schuster gli fa eco. Ma che ci voglia un miracolo lo dimostra il fatto che al seguito della squadra ci sono appena trecento tifosi. Al Tardini, che il Parma vorrebbe acquistare dal Comune, ci saranno almeno 25 mila spettatori, per un incasso superiore agli 800 milioni di lire. I parmigiani stanno già organizzando la spedizione su Londra (un esercito di 15 mila persone) ma Scala pensa solo all'Atletico: «E non per scaramanzia». E, intanto, ha visto in tv l'altra semifinale tra Spartak Mosca-Anversa. L'arbitro tedesco Schmidhuber, che un anno fa diresse Sampdoria-Barcellona, finale di Coppa dei Campioni a Wembley, è molto severo ed ha il cartellino giallo facile: una media di cinque a partita. Nel Parma vi sono ben nove ammoniti o diffidati e Scala chiede loro di giocare senza pensare che un altro cartellino giallo li toglierebbe dalla finale: «Debbono entrare sul pallone, con determinazione, ed evitare di essere ammoniti per proteste. In quel caso meriterebbero un... miliardo di multa. Se andremo a Wembley decimati, schiereremo molti "primavera" che sono bravi. Comunque, per il futuro, sarebbe giusto rivedere il regolamento: in finale tutti dovrebbero essere amnistiati, a beneficio dello spettacolo». Scala ha già vinto la Coppa delle Coppe quando giocava nel Milan: Rotterdam '68, contro l'Amburgo. Hamrin firmò una doppietta per i rossoneri che allineavano, tra gli altri, Rivera e Trapattoni. Ora Scala ci riprova da allenatore, dopo un quarto di secolo. Brano Bernardi
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