Boniperti: Baggio dacci una mano di Fabio Vergnano

Assalto all'Europa: Milan in finale col Marsiglia, e oggi tocca ai bianconeri (a Parigi) e al Parma Assalto all'Europa: Milan in finale col Marsiglia, e oggi tocca ai bianconeri (a Parigi) e al Parma Boniperti; Baggio, dacci una mano «Juve d'emergenza, ma è normale» PARIGI DAL NOSTRO INVIATO La folle impresa di Bruno Pevron, il velista che ha compiuto il giro del mondo in catamarano sulla rotta di Veine, è l'avvenimento che elettrizza i parigini. Sei pagine sul quodiano Liberation, ampio spazio su tutti gli altri giornali francesi. Questo è l'Avvenimento con la a maiuscola, non certo la semifinale di Coppa Uefa che va in scena stasera alle 20,15 al Parco dei Principi e che comunque convoglierà nella bomboniera del calcio parigino quarantaseimila tifosi. Ma non diciamo a Boniperti che la snobbissima capitale non porta il rispetto dovuto alla Signora: il «presidente» fiuta l'aria dei grandi momenti ed in lui si insinua un'insolita eccitazione. La possibilità che la Juve arrivi alla nona finale europea (per ora quattro vittorie e altrettante sconfitte), secondo il Gran Capo è concreta. Gli ultimi brillanti risultati ottenuti da una squadra che si è ritrovata alla grande, inducono ad un moderato ottimismo. Ma Trapattoni avverte: «Non illudiamoci di ritrovare la stessa squadra che abbiamo affrontato a Torino. In casa si trasformano. Chiedete al Real». Boniperti questa volta non economizza sulle parole: «La stagione si mette bene, i giocatori rispondono bene. Ho fiducia. Un gol al Psg nelle due occasioni precedenti l'abbiamo sempre segnato qui a Parigi». Apre l'album dei ricordi come spesso gli capita, cercando di allentare la tensione: «Alla fine degli Anni Cinquanta giocammo in amichevole contro lo Stade Reims allo stadio di Colombes. Era la Juve di Charles e Sivori. La sera prima della partita andammo a vedere lo spogliarello, tornando in albergo alle quattro del mattino. Risultato: dopo il primo tempo eravamo sotto di tre gol. Ma alla fine fu 4-3 per la Juve». Senza dubbio una Juve più scintillante, ma anche questa gli piace: «Negli ultimi tempi abbiamo ottenuto risultati importanti non a caso. Stasera avremo as- senze pesanti, ma è da una vita che giochiamo in emergenza. Il gioco? Chiedete a Trapattoni, per me conta soltanto il risultato». Molto dipenderà dagli estri di Baggio. Ci sono voluti quasi tre anni perché il Codino entrasse in pieno nella parte. Boniperti indulgente: «Baggio è un ragazzo timido e sensibile, il distacco da Firenze è stato più traumatizzante del previsto. Adesso è in forma, speriamo continui così. Non lo paragono a nessun campione del passato. Lui deve dare, dare e ancora dare. Un leader? Leader si nasce e si diventa se ti eleggono i compagni. Per esprimere qualità tecniche e di comando ci vuole l'ambiente giusto e soprattutto il tempo necessario. Ma quando si costruisce una squadra non lo si fa su un giocatore solo. Baggio stasera può darci una mano. Se vuole può darcene più di una». Da un campione ritrovato a un altro che si è perso per stra¬ da. Boniperti difende Vialli, stasera costretto a ripiegare a centrocampo: «Siamo contenti di lui, l'ambientamento non è stato facile: Ma la Jùve si aspetta il massimo da tutti. Non posso prevedere se avrà un futuro da centrocampista. Anch'io cambiai ruolo perché ero stufo di prendere pedate. La storia del calcio è piena di campioni che hanno trasformato il proprio modo di giocare. Ma dipende da come viene impostata la squadra. L'importante è dare sempre quello che si ha». E vedremo quanto ha da dare questa Juve chiamata all'ennesima partita della vita. Le assenze dì Dino Baggio, Kohler e Conte sono pesanti come macigni ed è soltanto con il sacrificio di tutti che i bianconeri potranno centrare la qualificazione alla finale. Trapattoni conferma il portafortuna Rampulla (mai sconfitto quando ha giocato) e regala un dispiacere a Peruzzi. Sta bene, non capisce perché debba accontentarsi della panchina. Dal quartiere generale di Clairefontaine arrivano nessaggi di guerra. Il Psg non ha rispetto per la storia ed il blasone della Juve. Crescono le ambizioni, aumenta la voglia di trovare posto nel calcio che conta. Artur Jorge pare aver deciso tutto. Rientra Roche e sarà proprio il difensore centrale ad occuparsi di Baggio, anche se il tecnico portoghese assicura che neppure stasera cambierà la propria filosofia. Zona è, e zona sia. Ginola, «l'arma fatale», si rammarica: «Mi spiace, ma siamo stati proprio noi a rilanciare la Juve. Però, se la elimineremo, vorrà dire che siamo diventati una squadra importante, con una certa logica, in continua crescita». Per i parigini la finale vale 75 milioni di lire a testa. Logica o non logica bisogna provarci. Fabio Vergnano COSÌ' AL PARCO DEI PRINCIPI lì rampulla JULIO CESAR^lr A-t? M tr-\ Rodi Baggio e, in alto, Boniperti che dice: «E' in un momento di grande forma»

Luoghi citati: Europa, Firenze, Marsiglia, Parigi, Rodi Baggio, Torino