Il falso agente segreto era un ladro di Alberto Gaino

Domande entro il 27 Il «colonnello» condannato a 5 anni e mezzo per traffico d'auto rubate Il falso agente segreto era un ladro Al giudice: «Io non posso essere processato» Si presentò ad un magistrato dicendogli teatralmente di non poter essere processato: «Perché sono un agente dei servizi segreti». Guido Garelli, torinese di mezz'età, ha lunghi trascorsi giudiziari e avventurosi, vissuti fra la millanterie e reali conoscenze pericolose, come quella dell'americano Ronald Stark, un ambiguo personaggio che gravitava fra la Cia e il terrorismo mediorientale e made in Italy. Con lui Garelli fu coinvolto in un processo per droga nel 1982. Ieri la terza sezione penale del tribunale lo ha condannato a 5 anni e 6 mesi di carcere per un vecchio e pittoresco traffico d'auto rubate fra l'83 e il 1984. A quel tempo Garelli si spacciava per «colonnello» dell'esercito dell'«Amministrazione Territoriale del Sahara Occidentale». Arrestato, soleva presentarsi agli interrogatori con il giudice istruttore Giordana sbattendo i tacchi e vestito, anche in pieno inverno, con una sahariana di foggia più che militare. Come truffatore impenitente amava curare la scenografìa. Ma gli serviva anche. Per il traffico d'auto rubate a Torino e trasferite a Roma si appoggiava a quel personaggio per avallare la credibilità della messincena: l'importazione delle vetture - in gran parte Fiat - dal solito Sahara Occidentale, con targhe di quella provenienza, e formalmente intestate ad una sua società di laggiù, la «Eurotruk-Sistem». Davvero un nome e una garanzia. Al processo Garelli è stato il grande assente, ma ha ugualmente oscurato il ruolo dei suoi complici, relegati al rango di comprimari: Luigi Calza (avvocati Masselli e Merlo) condannato a 3 anni e 6 mesi con rito abbreviato; Giuseppe Fissore (avvocati Dal Fiume e De Sensi), che ha patteggiato 10 mesi di pena con la condizionale; Giovanni Valfre (avv. Perla) condannato a 4 anni e 5 mesi, e Pietro Paolo Spaggiari' (avv. De Nardo) che ha avuto 4 anni e 3 mesi. Di Garelli si sono perse le tracce cinque anni fa, dopo che venne indiziato di spionaggio militare nel solito ruolo di agente segreto e colonnello. L'anno prima, ricomparso a Ginevra, aveva annunciato ad alcuni giornalisti «importanti rivelazioni» nientemeno che su Licio Gelli. Un mitomane a trecentosessanta gradi? Di sicuro Garelli finì in carcere anche in Francia, a Gap, nel 1983 (quella volta in compagnia di Spaggiari). A Torino lo ricercavano e non lo trovavano i soci romani che gli avevano versato per le auto immatricolate nel Sahara Occidentale un congruo anticipo in una banca svizzera. Aveva tentato di vender loro anche delle «cariole» truccate da autoblindo. «Utilissime - ammiccava - nel deserto». Alberto Gaino

Luoghi citati: Francia, Ginevra, Roma, Sahara Occidentale, Torino