Da assessori a ministri: «Era ora»

La battaglia di Fiumara (Agricoltura) e Cantore (Turismo) per il rispetto del referendum La battaglia di Fiumara (Agricoltura) e Cantore (Turismo) per il rispetto del referendum Da assessori a ministri: «Era ora» «Per la rappresentanza Cee serve una figura ùnica» Perplessi gli albergatori «orfani» del ministero Prima di domenica qualcuno già li chiamava ironicamente ((ministri». Adesso che il referendum ha cancellato i dicasteri dell'Agricoltura e del Turismo, Francesco Fiumara e Damele Cantore, i due assessori regionali che ne erediteranno le competenze, gongolano. Così com'è soddisfatto il consiglio regionale piemontese che è stato tra i promotori dei referendum abrogativi. Qualunque soluzione adotterà, entro 60 giorni, il Parlamento per soddisfare l'esito del referendum, nulla sarà come prima. Fiumara, 50 anni, unico assessore socialista d'Italia di un settore dominato da de e pds, è all'Agricoltura da poche settimane. Da quando la giunta regionale decise di abbattere i feudi partitici creatisi nella Sanità (l'assessore socialista Maccari era appena stato arrestato) e nell'Agricoltura (targato de). Non proprio esperto di un assessorato «controllato» da amministratori espressione dei sindacati agricoli (l'ex-responsabile, Emilio Lombardi, proveniva dalla Coldiretti) Fiumara si è messo di buzzo buono per calarsi «in un settore vitale per il Piemonte, tanto quanto l'industria». Fiumara, ex sindaco di Moncalieri, ieri era già a Roma per partecipare insieme con i colleghi di tutta Italia all'audizione in Senato sui tre disegni di legge per riformare il ministero. «Sono tutti e tre da buttare perché - afferma - nessuno porta a un reale decentramento. Occorre costituire una commissione StatoRegioni per elaborare un nuovo testo». Il problema della rappresentanza italiana alla Cee per Fiumara «non esiste: occorre certamente una figura unica che rappresenti il Paese, ma la gestione dev'essere demandata interamente alle Regioni. I sindacati agricoli che battono su questo tasto lo fanno un po' per fede politica, non a caso la de ha invitato a votare No, e un po' per mentalità centralista». Sulla stessa linea è Daniele Cantore, 39 anni, ex-segretario regionale psi: «La riforma portata avanti dal ministro Boniver rispetta solo apparentemente l'esito referendario. Prevede un ruolo di coordinamento del ministero, mentre sarebbe sufficiente un sottosegretariato della presidenza del Consiglio». Cantore, alle prese con i tagli di bilancio che renderanno problematica la politica di promozione dell'offerta turistica piemontese (((Avrei bisogno di 4050 miliardi e sarà un successo se ne otterrò la metà») con il passaggio di competenze e fondi nazionali vedrebbe triplicare la disponibilità finanziaria. Le più fiere resistenze, anche in questo caso, arrivano dagli «addetti ai lavori», cioè dagli albergatori «orfani» del ministero. «Mi stupisco che la protesta sia appoggiata anche da quelli piemontesi - replica Cantore - forse non si rendono conto che la politica di questi anni di Roma è stata principalmente quella di privilegiare le regioni a vocazione turistica che, guarda caso, sono proprio quelle i cui albergatori guidano la protesta». Beppe Miiiello Daniele Cantora (a sinistra) e Francesco Fiumara socialisti

Persone citate: Beppe Miiiello Daniele Cantora, Boniver, Cantore, Damele Cantore, Daniele Cantore, Emilio Lombardi, Francesco Fiumara, Maccari

Luoghi citati: Fiumara, Italia, Moncalieri, Piemonte, Roma