Per il Milan un mercoledì di vacanza

Coppa Campioni: nell'ultimo turno i rossoneri, già qualificati, possono snobbare il Psv Coppa Campioni: nell'ultimo turno i rossoneri, già qualificati, possono snobbare il Psv Per il Milan un mercoledì di vacanza Olympique, a Bruges, eRangers si contendono la finale Tensione tra i francesi: Tapie critica il tecnico Goethals BRUGES DAL NOSTRO INVIATO Sarà tutto un rincorrersi, dalle 20,30 di questa sera: sui campi, e nella memoria. Prenotata la finale a suon di vittorie, 9 su 9, il Milan può tirare il fiato e godersi lo spettacolo. A San Siro cala il Psv dì Romano, Capello risparmia i diffidati e gli spossati, largo alle riserve: tanto è una formalità. Che stridente contrasto, fra i vapori dell'accademia milanese e l'atmosfera da resa dei conti - febbrile, per non dire brutale - che avvolge le partite di Glasgow e Bruges. Se in teoria le squadre in lizza per «raggiungere» il Milan a Monaco, sono tre - Rangers, Marsiglia, Bruges -, a rigor di logica esse si riducono a due: Rangers e Marsiglia. Gli scozzesi, pur privi di gloriosi filibustieri quali l'ex milanista Hateley, squalificato, e l'ex sampdoriano Mikhailichenko, infortunato, ricevono il Cska Mosca, già eliminato e con 15 giocatori al seguito, non uno di più. I francesi, in compenso, si esibiscono a Bruges, città scrigno dallo stadio mefitico. Bruges e Marsiglia sono le società nelle quali ha militato Papiri prima di passare al Milan. Capello ha già fatto sapere di gradire i Rangers. Non per niente, ma Marsiglia, ai milanisti, evoca un grande buio. Se vincono, le truppe cammellate di Bernard Tapie e Raymond Goethals saranno a Monaco: qualunque cosa accada a Glasgow. In caso contrario, bisognerà speculare sulle disgrazie altrui. Capelli tinti, Goethals è un belga che i belgi di Bruges non amano. Neppure il suo presidente, per la cronaca, lo ama. Anzi. Tapie scimmiotta Berlusconi e non solo perché, come il Dottore, fa il presidente dal 1986. Gli piace compilare la formazione. Escludere chi gli pare (esempio, Dobrovolski, ex Genoa). Tratta Goethals come se fosse il suo garzone. Sentite qui: «E' uno che se la fa sotto. Gioca sempre per non perdere. E che non mi venga a dire che è stato lui a eliminare il Milan. Balle. Sono stati Mozer e Casoni: furono loro a ordinare la carica dopo il gol di Gullit. Contro i Rangers, non ne ha azzeccata una: sembravamo undici coglioni. E difatti, si è perso un punto cruciale. Guai se, a Bruges, non giocheremo con coraggio. Qui comando io. Se non gli va bene, passi alla cassa». I cortigiani sospirano: monsieur Bernard è fatto così; in fondo, vuole bene a tutti, anche a Goethals. D'accordo: ma proprio in fondo in fondo. Raymond, lui canticchia serafico. Se il Marsiglia va in finale, possibile che in panca a Monaco ci sia, comunque, un altro tecnico, con i mutandoni di latta. L'Olympique non può permettersi i lussi del Milan. Di diffidati ne ha sei (Boli, Boksic, Deschamps, Durand, Pelé, Desailly), e tutti verranno gettati nella pugna. Squalificati, uno per parte: Vàndereyden tra i belgi, Di Meco tra i francesi. Arbitra un romeno, Craciunescu: auguri. Boli in difesa, Sauzée e Deschamps a centrocampo, Pelé, Voeller e Boksic in attacco: ecco le colonne. Voeller è proprio Rudi, l'ex vola-tedesco-vola della curva romanista, già 15 reti in campionato, 15 come Alen Boksic, corazziere di Spalato, da tempo nel mirino della Juventus, al pari di Deschamps e Sauzée, più vicino quest'ultimo però all'Atalanta. Boksic è una forza della natura. Se è a un passo dal quinto titolo consecutivo, e lanciatissimo verso la seconda finale dopo quella, infausta e noiosa, di Bari, il Marsiglia deve ringraziare questo croato dai modi spicci e il gol nel sangue, come dimostrano le 15 reti in campionato (su 31 gare) e le 5 in Europa (su 6). Hugo Broos allena un Bruges che, in patria, è stato stritolato dall'Ande ri e eh t: «Non credo ai miracoli, dice, però non mi va nemmeno che in Francia non accettino scommesse sulla vittoria del Marsiglia, dandola tutti per scontata. Tutti chi?». Combinazione, non più tardi di lunedì Daniel Amokachi, nigeriano, attaccante del Bruges (o Brugge, alla fiamminga) ha dichiarato, papale papale: «Mi vuole il Marsiglia». Lo stadio è sempre quello, angusto e indecente, dove Happel stregò la Juve nel 1978 e dove Van Basten si fece cacciar fuori nel 1990 per una gomitata. L'Uefa lo squalificò, e visto che il sorteggio sfornò Milan-Marsiglia, la storia e i lampioni presero un'altra strada, all'insaputa di Galliani. Per questo Capello vuole i Rangers. Da Marsiglia attesi 2 mila tifosi. Tira brutta aria. I giornalisti francesi sono furibondi: la tribuna stampa fa schifo e le richieste (180) superano di gran lunga i posti (123). Di sicuro, stasera si sta più comodi a San Siro: in tutti i sensi. Roberto Becca ritini Boksic, a lato, goleador croato del Marsiglia da tempo è nel mirino della Juventus; Sopra, il presidente Berlusconi: è tranquillo