Spot dell'anno: ma Fellini no

Selezionate le 10 migliori pubblicità tv, finale il 10 maggio Selezionate le 10 migliori pubblicità tv, finale il 10 maggio Spot dell'anno: ma Fellini no Il grande regista escluso dalla rosa dei vincitori Premio per i Telegatti, niente «campagne sociali» MILANO. Federico Fellini ha fatto spot. Prima, piccola sconfitta per il regista, in un anno pieno di soddisfazioni. I tre bellissimi incubi, subiti da Paolo Vilaggio per la Banca di Roma, non sono entrati tra i migliori dieci spot trasmessi da Rai e dalle reti private dal maggio 92 all'aprile '93. Bocciati la situazione angosciosa, l'intervento dello psicanalista, il provvido aiuto dalla banca e infine la serenità riconquistata. La giuria presieduta da Oreste del Buono, composta da giornalisti di tutti i quotidiani italiani e, per la prima volta, anche da giornalisti televisivi, ha scelto tra 102 pubblicità. Dopo la selezione dei magnifici 10, ogni giurato ha scelto i primi tre: ma l'esito di questo secondo turno, che eleggerà lo «spot dell'anno», sarà comunicato solo il 10 maggio, al «Gran Premio internazionale della tv», serata in cui verranno assegnati i «Telegatti» ai protagonisti della passata stagione televisiva. Queste le pubblicità che si sono sfidate: Il Messaggero, ovvero la Storia d'Italia a fumetti. Protagonista Gigi Proietti e la battuta «Ambroscio-l'oroloscio»; Canone Rai: l'abbonato ha sempre un posto in prima fila, come l'uomo che parla sott'acqua con un tuffatore; Grand Marnier, Mr. Bird si perde nel deserto, sente una musica e gli appaiono 4 bellissime fanciulle con cui, poi, farà il dondolo; Vendetta by Valentino; Settebello Hatù; Pioneer Italia, ovvero «lasciati contagiare da Pioneer», e il sacerdote scandalizza le beghine lanciandosi in uno scatenato twist mentre spegne le candele; il funerale del jeans per Levi Strauss; le evoluzioni delle scarpe sportive Nike scandite sulle arie delle più famose operette; i quattro bambini della Peugeot Talbot 205, dove il piccolo più povero ruba le «ragazze» a quello più ricco facendole salire sulla suo auto 205; il Consorzio del prosciutto di Parma in cui Sandro Paternostro fa il maggiordomo a un nobile-barbone che dorme sotto ai ponti. La giuria ha subito escluso, come già avvenuto nelle ultime edizioni, gli spot di campagne sociali, per «liberare i giurati da una sorta di possibile condizionamento e offrire a quelli, squisitamente commerciali, maggiori opportunità». Le dieci pubblicità d'interesse sociale sono state presentate in una speciale sezione fuori concorso. Comunque è significativo che, fra i 102 spot sotto esame, pochissimi erano quelli di detersivi, dentifrici o prodotti alimentari per animali domestici. All'inizio dei lavori, il presidente Oreste del Buono ha rilevato una certa diminuzione della qualità delle pubblicità trasmesse nel periodo preso in considerazione. Nella documentazione distribuita da «Tv Sorrisi e Canzoni» si rileva che «il 1992 si è chiuso con una leggera flessione del numero di spot trasmessi dalle reti nazionali, rispetto all'anno precedente (meno 3 per cento). Il mercato si è stabilizzato sulle cifre del '90, quando vennero mandati in onda circa 840 mila spot sulle reti nazionali». Il 1992 è stato un anno difficile per le case di produzione. Alcune sigle hanno chiuso i battenti, per rinascere come strutture più agili e flessibili. [1. car.] Questo film dovrebbe superare in dissacrazione tutti gli altri Paolo Villaggio era protagonista degli spot girati da Fellini per una banca

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