Boff contro la Chiesa «Vive nel peccato»

Boff contro la Chiesa «Vive nel peccato» Il teologo: perché ho rinunciato al sacerdozio Boff contro la Chiesa «Vive nel peccato» EROMA A Chiesa come istituzione vive oggi in una situazione di «peccato strutturale», a causa della «pretesa di avere il monopolio della verità e, in nome di esso, voler controllare tutto, anche a scapito dei diritti umani»; in questo modo «la radicalità evangelica viene sostituita dal semplice rigorismo». Lo scrive il teologo brasiliano Leonardo Boff sull'ultimo numero di Concilium, rivista internazionale di teologia, dove spiega di aver abbandonato il sacerdozio e l'ordine francescano proprio per evitare questo «peccato». Boff accusa: «In America latina, dove vive la grande maggioranza dei cattohei del mondo, sono sorti movimenti e istituzioni carichi di promesse di un nuovo modello di Chiesa, libera dalla schivitù dei poteri che sempre hanno colonizzato i nostri popoli aggiogandoli alla dominante cultura occidentale». Dall'altra parte, «a partire dalla fine degli Anni Settanta, è venuto il ritorno alla grande disciplina ecclesiastica; settori sconfitti della burocrazia vaticana sono riusciti a riorganizzarsi: hanno prodotto una loro lettura dei testi del Concilio e con essa la giustificazione teologica per le proprie pratiche di centralizzazione romana». V. «Ho cambiato per poter continuare a essere me stesso - conclude Boff - accompagnare cioè le comunità, fare teologia in stretto collegamento con le pratiche dei cristiani, celebrare la fede e la speranza delle comunità che in Brasile si contano a migliaia; da ciò non mi sono dimesso, anzi sta qui la mia patria spirituale». Boff ha lasciato il sacerdozio nel giugno '92, e si è trasferito dalla città universitaria di Petropolis a Rio de Janeiro, dove vive in un modesto appartamento. [Ansa]

Persone citate: Boff, Leonardo Boff

Luoghi citati: America, Brasile, Rio De Janeiro