«Si interviene solo per tutelare la salute di mamma e neonato» di R. Cri.

«Si interviene solo per tutelare la salute di mamma e neonato» «Si interviene solo per tutelare la salute di mamma e neonato» Ecco come la pensano, al riguardo, alcuni ginecologi italiani. Per il dottor Augusto Semprini, dell'ospedale San Paolo di Milano, «ci sono grandi disparità nella frequenza dei taglio cesareo, ma di sicuro la maggior parte di questi interventi è fatta a ragion veduta». Semprini sottolinea, ad esempio, che un istituto universitario, abituato ad accogliere i casi più difficili, avrà senza dubbio un numero maggiore di tagli cesarei. «Lo scopo principale, infatti, è la tutela della salute della madre e del nascituro». «Non è vero che in Italia la percentuale è maggiore», commenta il professor Vittorio Danesino, presidente onorario della Società italiana ginecologi e ostetrici. Il medico sostiene che la pratica chirurgica ha abbassato di molto la morbilità e la mortalità neonatali. «Certo - ammette -, forse qualcuno esagera e su costoro bi¬ sognerà indagare. Ma quando c'è il sia pur lieve sospetto che si possa consegnare ad una madre un figlio handicappato, l'ostetrico preferisce intervenire. Infatti, se "l'incidente" accade, tutti accusano: ma perché non ha fatto il taglio cesareo?». Per Romano Forleo, primario ginecologo dell'ospedale Fatebenefratelli di Roma, l'indagine annunciata dal ministro Costa, è invece «opportuna». Secondo Forleo il ministro «dovrebbe avere accanto tecnici qualificati nel campo del parto cesareo, che è imo dei grandi problemi mondiali attorno alla nascita». Infatti, da una parte si tende a rendere il parto più naturale e dall'altra si vogliono abolire i rischi per il bambino. «Forse - commenta c'è stato a volte un ricorso eccessivo al cesareo, ma alla base ci sono problemi medici e non legati a fatti economici». [r. cri.]

Persone citate: Augusto Semprini, Forleo, Romano Forleo, Semprini, Vittorio Danesino

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma