Ucciso tra la folla mentre chiede pietà di Anna Langone
Guerra tra clan per droga nel Foggiano: colpo di grazia alla vittima che implorava l'assassino Guerra tra clan per droga nel Foggiano: colpo di grazia alla vittima che implorava l'assassino Ucciso tra la fella, mentre chiede pietà Terrore a S. Severo, feriti 2 passanti FOGGIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Come in un film, l'assassino ha stanato la vittima tra la folla. Incurante delle centinaia di persone che passeggiavano lungo la strada principale, il killer si è fatto largo tra la folla, puntando dritto su un giovane, che era in compagnia di alcune persone. Così, pistola in pugno e volto scoperto, ha «giustiziato» Maurizio Russi, 23 anni mentre la gente urlava e fuggiva. E' accaduto l'altra sera, a San Severo di Foggia, durante il rituale «struscio» in piazza Cavallotti. Sette i colpi sparati da una 7,65: i primi hanno ferito all'addome Russi, noto alle forze dell'ordine per storie di droga; prima di perdere conoscenza, il ragazzo ha implorato il suo omicida di non infierire, di salvarlo. Ma è stato un appello vano: senza alzare lo sguardo dalla vittima, il sicario ha continuato a sparare, puntando questa volta alla testa per il colpo di grazia, secondo il tipico rituale della malavita. Per il numero di persone presenti nella zona, punto di incontro serale di ragazzi e ragazze, poteva essere una strage. E infatti la gragnuola di proiettili scaricata sul Russi ha ferito, seppure in maniera non grave, anche due passanti: Elena Sardella e Concetta Napoli- tano, entrambe diciassettenni, che non sono riuscite a mettersi al riparo per tempo. La prima è stata dimessa già ieri dall'ospedale «Concetta Masselli»; per Concetta Napolitano, colpita ad una gamba, si è reso necessario un piccolo intervento chirurgico. Per le modalità dell'esecuzione, l'omicidio viene interpretato dagli inquirenti come un regolamento di conti nel mondo della droga, dove consumatori e spacciatori accumulano piccoli e grandi reati per procurarsi la roba. A San Severo, crocevia dello smercio di grosse partite di eroina provenienti dal Nord, da anni si fronteggiano bande capeggiate da piccoli boss, in guerra per il controllo del traffico degli stupefacenti. E Maurizio Russi, coinvolto anche in una vicenda di estorsione, era una pedina di questo gioco al massacro che, non più tardi di sette mesi fa, aveva visto salvarsi per un pelo proprio il presunto capo della banda cui apparteneva il giovane assassinato sabato sera. Anche a Paolo Iacobazzi, la vittima mancata, era stato sparato tra la folla, in pieno gior¬ no, da un vero e proprio gruppo di fuoco: riuscì a salvarsi, riparando in un negozio. Ora si cerca di risalire al killer di Russi, attraverso le testimonianze delle persone, e sono tante, presenti all'omicidio: al momento si sa soltanto che l'uomo che ha sparato aveva folti baffi neri. Russi è, anche se in maniera indiretta, la prima vittima della droga del '93 a San Severo, dove i metodi all'avanguardia applicati dagli operatori del Sert (l'ex Cmas) hanno di molto arginato, anche negli altri quattro Comuni della Usi, la diffusione degli stupefacenti. Su di una popolazione complessiva di 100 mila persone, il numero di casi seguiti dal Sert non supera il migliaio, mentre si sono gradualmente ridotti mortalità e sieropositività. Non a caso nella zona operano due comunità, che applicano il regime semiresidenziale, mentre nel Cmas è attivissima l'Associazione famiglie dei tossicodipendenti, che d'intesa con i medici sperimenta con successo la disintossicazione dolce, praticata cioè senza sradicare il soggetto dal proprio ambiente familiare, ciò che spesso è causa del fallimento per ricoveri in comunità. Ma l'iniziativa più insolita ed efficace è quella degli «operatori di strada»: ex tossicodipendenti e volontari che lavorano appunto per strada, avvicinando lì, dove avviene l'inizio alla droga, i potenziali pazienti. In questo modo, nella Sert di largo Federico II, sono stati recuperati alla vita centinaia di ragazzi, la maggior parte dei quali è ora impegnata nella gestione del centro di accoglienza e delle comunità. Anna Langone Una scena del film «Ragazzi fuori» di Marco Risi
Persone citate: Concetta Napolitano, Elena Sardella, Marco Risi, Maurizio Russi, Paolo Iacobazzi
Luoghi citati: Foggia, Napoli, San Severo
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