«Sia maledetto Mao, padre cinico e crudele» di Fernando Mezzetti

«Sia maledetto Mao, padre cinico e crudele» CINA Anlog ha 65 anni, tutti lo credevano morto: «Ho cercato di awicinarmi a lui, mi ha sempre respinto» «Sia maledetto Mao, padre cinico e crudele» Vietato il libro sul figlio, distrugge l'immagine del Timoniere Un libro su un figlio di Mao finora ritenuto scomparso nel '30, e che invece sarebbe vivo, dal quale il Timoniere emerge come crudele e senza cuore, è stato sequestrato. Un Mao politicamente spietato che per riconquistare il potere lancia nel '66 la rivoluzione culturale portando il Paese al disastro, sta bene; così lo presenta lo stesso partito comunista con un documento ufficiale nel luglio '81; ma un Mao intimamente crudele, indifferente ai più cari affetti familiari fin dalla gioventù, insensibile alla sorte di un figlio, no. Ne sarebbe deturpata non solo la sua immagine, ma quella di tutta una generazione messasi al seguito d'un personaggio che voleva riscattare la Cina e i suoi contadini, ma non si curava dei propri figli. Il libro, opera di due ricercatori. Ah Yin e Ma Jian, è stato pubblicato a novembre scorso dalla «Casa editrice del popolo» della Mongolia Interna, in cooperazione con la «Century Press» di Hong Kong, ma solo a febbraio è stato dato l'ordine di sequestro. Dopo che molte copie erano già state distribuite. L'opera ricostruisce le vicende familiari del Timoniere dalla guerriglia sulle montagne Jin- ggan prima della Lunga Marcia. Elemento centrale è la storia di Anlong, il terzo figlio avuto dalla seconda moglie, Yang Kaihui. Mentre lui combatteva, Yang Kaihui nel '30 fu fatta prigioniera dai nazionalisti, che la decapitarono a Changsha, capoluogo dell'Hunan, regione natale di Mao. I loro tre figli furono accolti a Shanghai da una famiglia amica, che poi si trasferì a Wuhan lasciandoli sulla strada. I due maggiori furono recuperati dal padre, che li mandò per alcuni anni in Russia. Il primo morì poi nella guerra di Corea; il secondo è ancora vivo. Non si era mai saputo nulla del terzo, Mao Anlong. I biografi del Timoniere lo davano per disperso o morto nella Shanghai pre-rivoluzionaria. Gli autori del libro affermano invece che è vivo, ha 65 anni e abita a Hangzhou, e di averlo incontrato più volte. L'uomo avrebbe raccontato di essere stato sepa¬ rato dai fratelli e salvato da una famiglia che invano avrebbe cercato di restituirlo a Mao. «Ho tentato più volte di avvicinare mio padre, che però mi ha sempre respinto». Le vicende personali di Mao restano avvolte nel mistero, aggravato dagli intrighi della quarta moglie, Jang Oing. Quando la conobbe a fine anni Trenta, Mao si sbarazzò della terza moglie, He Zizhe, che lo aveva seguito nella Lunga Marcia dandogli dei figli, una sola dei quali è viva: altri due, nel corso dell'epica marcia, furono affidati a contadini e scomparvero. He Zizhe fu messa in manicomio e scomparve fino al 1980, quando fu nominata all'assemblea consultiva. Nella attuale mezza «glàsnost» non dichiarata si viene a sapere che Mao ha avuto in tutto dieci figli, ma ben poco si sa di loro. Fernando Mezzetti

Luoghi citati: Cina, Corea, Hong Kong, Mongolia, Russia, Shanghai