I Caschi Blu a Srebrenica

I Caschi Blu a Srebrenica I Caschi Blu a Srebrenica Comincia l'evacuazione dei feriti ma la tregua è già stata violata ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Dopo undici ore di trattative il capo dello stato maggiore dell'esercito bosniaco generale Halilovic e il comandante delle forze serbe in Bosnia generale Mladic hanno firmato ieri mattina a Sarajevo un accordo per il cessate il fuoco a Srebrenica, la città assediata dalle truppe serbe. Secondo il documento nelle prossime 72 ore i combattenti musulmani di Srebrenica consegneranno armi e munizioni ai caschi blu incaricati della smilitarizzazione di tutta la zona. Dall'enclave musulmana della Bosnia orientale dovranno ritirarsi in seguito tutte le unità militari tranne le forze di pace delle Nazioni Unite. «L'accordo rispetta lo spirito della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Orni che ha proclamato Srebrenica zona protetta, anche se si tratta soltanto di un primo passo» ha affermato il comandante dei caschi blu in Bosnia generale Morillon che malgrado le recenti polemiche sul suo rientro in Francia, dovrebbe rimanere ancora per un po' al servizio dell'Onu. Infatti in un'intervista alla televisione il primo ministro francese Balladur ha dichiarato ieri che il rientro di Morillon non è all'ordine del giorno. Verso mezzogiorno a Srebrenica sono entrati 22 autoblindo e 19 camion con a bordo i 139 soldati del battaglione canadese dell'Unprofor che hanno il compito di controllare la tregua e di fare uscire dalla città centinaia di feriti gravi e più di 50 mila civili. Nel pomeriggio è iniziata l'evacuazione del primo gruppo di feriti con gli elicotteri dell'Onu arrivati da Tuzla. Ma tutti gli elicotteri hanno dovuto fare scalo a Zvornik dove sono stati perquisiti a fondo dalle milizie serbe. «La tregua a Srebrenica non è rispettata. Le forze serbe continuano a sparare sulle postazioni dei difensori musulmani» ha dichiarato in un messaggio trasmesso dai radioamatori locali il capo del comando di guerra di Srebrenica Hajrudin Avdic. «All'alba di stamane i serbi hanno bombardato con l'artiglieria pesante e le batterie antiaeree la città. Dopo l'arrivo dei caschi blu non colpiscono più il centro ma tirano sulle nostre linee nei quartieri di Likara e Buljin. Inoltre stanno raggruppando nuove truppe in tutta la zona». Alla domanda se i musulmani consegneranno le armi ai caschi blu Avdic ha risposto: «Neanche per sogno. Questa è casa nostra e la difenderemo». Molti a Srebrenica considerano l'accordo firmato dal capo dello stato maggiore bosniaco Halilovic come una resa della città. Certo si parla della smilitarizzazione di tutta la zona, ma l'impegno di consegnare le armi ai caschi blu si riferisce soltanto ai combattenti musulmani. I serbi non si ritireranno mai, dicono, e dopo l'evacuazione dei civili otterranno quello che vogliono: una città etnicamente ripulita. Le accuse al generale Halilovic di aver consegnato Srebrenica ai serbi e di aver tradito gli interessi bosniaci giungono anche dalle file del consiglio di difesa dei croati della Bosnia. Essi affermano che è stato proprio il capo dello stato maggiore bosniaco a dare ordini alle forze musulmane di attaccare le città e i villaggi a maggioranza croata. Il presidente bosniaco Izetbegovic e il leader croato-bosniaco Mate Boban hanno firmato un comunicato congiunto in cui si ordina alle rispettive truppe di cessare immediatamente le ostilità. Ingrid Badurìna

Luoghi citati: Francia, Sarajevo, Zagabria