E Campana accusa la Figc
E Campana accusa la Figc E Campana accusa la Figc «Guai seri per i giocatori e il torneo» ROMA. Così Arezzo dà l'addio al calcio professionistico: come si temeva, la proroga di 24 ore non è bastata a reperire i fondi necessari per proseguire l'attività. Il procuratore fallimentare ha quindi informato la Federcalcio: la squadra non parte per la trasferta di Vicenza, l'Arezzo non può proseguire il campionato di serie C1. C'è un solo precedente, quello del Quartu Sant'Elena (27 gennaio 1984) in serie C2. La squadra si ritirò alla fine del girone di andata. Il crollo economico dell'Arezzo, dicono in Federcalcio, è avvenuto in pochi mesi. E' vero, sostengono, la società traballava e la Covisoc le aveva imposto un versamento di mezzo miliardo, ma ormai sembrava tutto sistemato. Invece, in sei mesi, da luglio a dicembre '92 l'indebitamento è salito vertiginosamente e Matarrese ha chiesto la liquidazione giudiziale il 25 febbraio. Solo con la certificazione dei bilanci, dice il presidente della Lega C, Abete, si potrà cercare di evitare nuovi casi. E, sottolinea ancora Abete, l'Arezzo è l'episodio più grave, ma non certo l'unico. Sono parecchie le società in chiara difficoltà finanziaria. Campana in un comunicato ha commentato duramente l'accaduto ed ha ribadito le sue accuse alla Federcalcio: «Purtroppo, come temevamo - ha detto il presidente dell'Associazione calciatori - la situazione dell'Arezzo è precipitata, con conseguenze per i calciatori, da tempo costretti ad un professionismo difficile e precario, ma anche per la regolarità del campionato. Mi auguro che non abbiano esiti disastrosi altre situazioni preoccupanti di società professionistiche, non solo in C, attualmente al vaglio dell'Aie. E' tempo che vengano applicate rigorosamente le norme di controllo per impedire l'iscrizione ai campionati di società in stato di decottura». Campana ha concluso ricordando l'esistenza, all'interno dell'Aie, di uno speciale fondo di garanzia a cui i calciatori dell'Arezzo potrano eventualmente rivolgersi. Interpellato sulla vicenda, Sergio Gasparin, direttore generale del Vicenza (la squadra che oggi avrebbe dovuto affrontare l'Arezzo), ha dichiarato che la fine del club toscano «è un fatto triste non solo per la Federcalcio, ma anche per tutto il movimento calcistico nazionale». Il ritiro dell'Arezzo rivoluziona la classifica. Annullate tutte le gare disputate dalla squadra toscana, il Ravenna capoclassifica scende di 4 punti e vede ridursi ad una sola lunghezza il suo vantaggio sul Vicenza che ne guadagna invece due sull'Empoli. In coda precipita la Sambenedettese (-3 punti), che finisce al terz'ultimo posto con Siena e Spezia. Ma il ritiro dell'Arezzo riduce a due i posti che scottano. [pie. ser.)
Persone citate: Abete, Matarrese, Sergio Gasparin
Luoghi citati: Arezzo, Quartu Sant'elena, Roma, Siena, Spezia, Vicenza
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