Sinopoli e «Una vita d'eroe» di Giorgio Pestelli

Sinopoli e «Una vita d'eroe» Stasera al Regio con la Staatskapelle di Dresda che torna dopo 8 anni Sinopoli e «Una vita d'eroe» Programma essenziale con Schoenberg e Strauss TORINO.La tournée italiana dell'Orchestra Staatskapelle di Dresda incomincia stasera dal Teatro Regio di Torino. Con Torino Giuseppe Sinopoli ha sempre avuto un rapporto particolare: non ha dimenticato che mentre altrove si guardava con sufficienza ai suoi esordi di direttore, con sospetto per la sua figura anomala di compositore d'avanguardia con alcune lauree scientifiche, l'Orchestra della Rai di Torino continuava ad invitarlo regolarmente; era già un direttore famoso e sempre tornava per affezione a Torino, dove ha lasciato, oltre a vivissimi ricordi in opere di Mahler, Schumann e Brahms, amici e allievi che, come Guido Guida, si sono già affermati sulla scena intemazionale. Giramondo come tutti i musicisti arrivati al massimo del successo, accanto alla «sua» Venezia, anche Torino può dunque contare un posticino nel cuore di Sinopoli. Al Regio Sinopoli e l'illustre complesso tedesco si presentano con un programma essenziale e denso, «Notte trasfigurata» di Schoenberg e «Una vita d'eroe» di Strauss; sulla Mitteleuropa di fine secolo Sinopoli ha giocato tutto il suo impegno di interprete e di intellettuale della musica; ma determinante resta, negli ultimi anni, la realizzazione deH'«Anello» di Wagner, che è poi il vangelo di tutto quel dolente capitolo, a Roma per i concerti di Santa Cecilia: una adesione alla moralità del mondo wagneriano che nessun direttore italiano delle ultime leve ha ancora mostrato in forma così congeniale e autorevole. Con la Dresden Staatskapelle torna a Torino la testimonianza di una civiltà musicale nobilissima: Dresda è stata la città di Weber, di Wagner giovane, della SchroederDevrient, di Schumann, Clara e Joachim e più tardi di Strauss; da Cappella Reale a Statale, la sua orchestra ha cambiato nome cento volte, ma sempre rinascendo a nuova vita, alimentata da una apposita scuola, in cui si prodigarono Fritz Busch e Karl Boehm, per il ricambio delle nuove generazioni nella continuità della tradizione: la sua sala di concerti, la Gewerbehaussaal inaugurata nel 1870, fu distrutta nel tremendo bombardamento che annientò la città alla fine della seconda guerra: ma l'8 giugno del 1945 l'orchestra aveva già ricominciato a suonare. Giorgio Pestelli Con Giuseppe Sinopoli e la Dresden Staatskapelle torna a Torino la testimonianza di una grande civiltà musicale