Los Angeles 2 colpevoli e 2 innocenti di Lorenzo Soria

I giurati, dopo 7 giorni di discussioni, disinnescano l'incubo di una nuova, sanguinosa rivolta I giurati, dopo 7 giorni di discussioni, disinnescano l'incubo di una nuova, sanguinosa rivolta los Angeles, 2 colpevoli e 2 innocenti Clinton, possiamo essere orgogliosi La polizia: ci sentiremo paralizzati LOS ANGELES NOSTRO SERVIZIO Dopo sette settimane di ansia e tensione, dopo essersi preparata a dover rivivere una seconda volta le scene di morte, fuoco e distruzione dell'anno scorso, Los Angeles torna a respirare. Questa volta, due dei quattro poliziotti accusati di aver usato eccesso di violenza nei confronti di Rodney King sono stati infatti trovati colpevoli. Si tratta di Stacey Koon, il sergente responsabile che non ha mai mostrato alcun segno di ripensamento per il suo comportamento, e di Lawrence Powell, il poliziotto mostrato dal famoso videotape mentre infieriva più di ogni altro con pugni e calci sul corpo dell'automobilista nero. Assolti, invece, Theodore Briseno, quello che, nel primo processo aveva accusato i suoi colleghi di avere «perso il controllo», e Timothy Wind, agente alle prime armi. La comunità nera, che l'anno scorso aveva accolto i verdetti come una sberla in faccia da parte della «giustizia bianca», questa volta ha reagito con un misto di gioia e sollievo. «Questo è un verdetto che riportata un senso di giustizia», ha commentato il reverendo Cecil Murray, responsabile della First A.M.E. Church, una voce molto ascoltata della comunità di colore. «E' un po' come quando vai dal dottore per un grande dolore e ti senti dire che tutto va bene, che tutto si può risolvere». Da Pittsburgh, il presidente Bill Clinton ha usato parole simili: «La giustizia è stata servita - ha detto, aggiungendo - e gli americani possono essere orgogliosi di questa sentenza». Ha anche approfittato per aggiungere che occor- \ re affrontare con aggressività la violenza e il crimine e regolare la vendita di armi. E ha invitato il popolo americano a «rispettare le differenze» e «fare una forza della nostra diversità». «La città è calma, più calma di quanto lo è generalmente in un qualunque sabato mattina», ha dichiarato il «chief» della polizia, Willie Williams, poche ore dopo la lettura del verdetto. Ma la vigilia è stata convulsa e carica di ansietà. Quando alle tre e mezzo di venerdì pomeriggio il giudice John Davies ha annunciato che alle sette di sabato mattina la giuria avrebbe dato «un importante annuncio», tutti sapevano infatti che l'ora fatidica del verdetto era arrivata. Mentre milioni di cittadini mettevano la sveglia per assistere allo storico momento attraverso la televisione, la polizia della città e della contea è entrata in uno stato di totale allerta. Pronta a intervenire anche la Guardia Nazionale con 600 uomini in città e 5 mila nelle vicinanze. A Camp Pindleton, intanto, era stato movimentato anche un plotóne di marines. Quando gli otto uomini e le quat¬ tro donne della giuria hanno fatto il loro ingresso con la busta sigillata, nell'aula del tribunale c'era dunque una tensione che si tagliava con il coltello e un silenzio di tomba. Ma adesso che sono venuti fuori con un verdetto di parziale condanna, la vita torna alla normalità. Anche all'angolo di Florence e Normandie, l'incrocio nel ghetto di South Central, dove tutto ebbe inizio l'anno scorso, il traffico scorre normale. E anche se avrebbe voluto vedere condannati pure gli altri due poliziotti, Dwayne Jones, è contento: «Almeno abbiamo i due principali colpevoli», sostiene. Commosso, invece, il leader nero Jessy Jackson che, alla lettura del verdetto, non ha saputo nascondere le lacrime. «Mi fa piangere l'idea che abbiamo dovuto passare attraverso un tale dramma per avere un po' di giustizia e per poter riacquistare fiducia nel sistema. Questo comunque è solo un primo passo». E Rodney King? Ieri non si è fatto vedere, ma, attraverso il suo avvocato Milton Grimes, ha fatto sapere che avrebbe voluto vedere condannati anche gli altri due poliziotti e che adesso si appresta a concludere la causa civile contro la città. Reazioni opposte, naturalmente, da parte della difesa. Ira Saltzman, avvocato del sergente Koon, ha sostenuto che hanno fatto del suo cliente «un agnello sacrificale» per salvare la città. Derryl Gates, l'ex capo della polizia, cacciato dopo gli incidenti dell'anno scorso, ha invece usato queste parole: «Adesso i poliziotti si sentiranno paralizzati mentre esercitano il loro lavoro e questo mi rattrista». La città deve ancora superare un ultimo ostacolo. Il 4 agosto il giudice Davies ha annunciato la lettura della sentenza per Koon e Powell che rischiano sino a 10 anni di galera e sino a 250 mila dollari di multa. Solo a quel punto, la città degli angeli potrà mettere il caso King alle spalle. Lorenzo Soria Il verdetto previsto per le 7 del mattino In milioni hanno messo la sveglia L'incendio di un supermercato a Los Angeles dopo la sentenza che assolse gli agenti picchiatori

Luoghi citati: Camp Pindleton, Los Angeles, Pittsburgh