Il legale dei pentiti: rinuncio
Il legale dei pentiti: rinuncio Il legale dei pentiti: rinuncio L'avvocato di Buscetta e Mannoia accusa Violante: ha dubitato di me ROMA DALLA REDAZIONE La polemica sui pentiti, in questo momento particolarmente violento, coinvolge anche gli avvocati e provoca la prima «vittima». Luigi Ligotti, difensore di alcuni collaboratori di giustizia tra cui Tommaso Buscetta e Francesco Marino Mannoia, ha annunciato di voler rinunciare al mandato in seguito ad alcune affermazioni pronunciate da Luciano Violante nel corso della trasmissione «L'istruttoria». Violante aveva espresso preoccupazione per il fatto che numerosi pentiti di mafia (anche quelli che hanno accusato il senatore Andreotti) fossero assistiti da uno stesso difensore. Per la verità, le perplessità erano state esternate dal conduttore della trasmissione. Giuliano Ferrara, che aveva lasciato intendere che la pre¬ senza di uno stesso legale in tutti gli interrogatori dei pentiti poteva dare adito a qualche dubbio circa la spontaneità delle dichiarazioni. Tutto ciò ha provocato la comprensibile reazione di Ligotti. «Mi aspettavo - dice al telefono il legale - un atteggiamento diverso da parte di Violante. Non dico una difesa, ma almeno maggiore considerazione per un ruolo difficile come il mio. Invece mi è sembrato che il presidente della Commissione antimafia condividesse le maliziose preoccupazioni di Ferrara». «Io non accetto - continua Ligotti - che la mia correttezza professionale possa essere messa, anche per mera ipotesi, in discussione, per di più da un'alta carica istituzionale. Ho deciso, quindi, di rinunciare agli incarichi difensivi. Se ciò non facessi, farei un torto a me stesso e agli inquirenti impegnati nel loro difficile lavo¬ ro, nonché un danno ai miei stessi assistiti». Buscetta e Mannoia, quindi, senza difensore? «Non voglio arrecare danni a nessuno - spiega Ligotti - per cui fino a quando non si sarà fatto avanti qualcun altro resterò al mio posto. Desidero, però, che anche altri colleghi vengano coinvolti in questa esperienza». Qualcuno aveva avanzato il dubbio che Ligotti volesse sottrarsi ai suoi compiti, ora che Mannoia e Buscetta hanno toccato le «dolenti note» di mafia e politica. «Queste - risponde il legale - sono fantasie. Basti pensare che Buscetta e Mannoia hanno da tempo cominciato a parlare dei politici e non è mai loro mancata, l'assistenza». La decisione dell'avvocato Luigi Ligotti ha provocato una serie di reazioni. «Un gesto apprezzabile - dice Alfredo Biondi, deputato liberale - a dimostrazione del grande scrupolo che muove la sua azione professionale». «In linea di principio - è l'opinione di Paolo Cabras, vicepresidente dell'Antimafia - ci dovrebbe essere un avvocato per ogni pentito», Ma subito dopo precisa che la rinuncia di Ligotti «è un gesto di grande moralità e autorevolezza professionale». Per Gianni Guiso, difensore di alcuni dissociati e pentiti delle brigate rosse, «il pentito di mafia è un pentito speciale, e qui allora la prudenza deve essere maggiore. Io personalmente se mi trovassi ad assistere un pentito di mafia non mi sentirei di assisterne altri». Lo stesso Violante ha voluto chiarire, alla fine, il suo pensiero: «L'avvocato Ligotti è un ottimo professionista che non rientra certo nella categoria di coloro che svolgono la doppia funzione di legali e di militanti di formazione politica. Io sollevo un problema che riguarda tutta l'avvocatura».
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