«Andreotti a Trapani? Mai visto»
Il responsabile dello scalo è stato intervistato sul viaggio dal Tg3: nell'aeroporto civile non è arrivato Il responsabile dello scalo è stato intervistato sul viaggio dal Tg3: nell'aeroporto civile non è arrivato «Andreotti a Trapani? Mai visto» «Ma nella zona militare avrebbe potuto atterrare» ROMA DALLA REDAZIONE Giulio Andreotti non sarebbe mai atterrato all'aeroporto di Trapani nel 1980. Lo afferma il responsabile del traffico aereo del piccolo scalo siciliano, Antonio Scartata, intervistato ieri da un inviato del Tg3. L'uomo, che evidentemente lavora a Trapani da molti anni, afferma di non aver mai visto il senatore a vita, di averne parlato anche con i suoi colleghi che svolgono i turni per controllare attcrraggi e partenze, di aver consultato i registri di quell'anno fatidico quando - secondo il racconto del pentito di mafia - Andreotti sbarcò a Trapani con un aereo privato affittato dai cugini Salvo. Risultato: «A noi non ci risulta niente», dice Scariata. Il funzionario però aggiunge anche che se il velivolo fosse atterrato nella zona militare dello scalo, lui non lo ha saputo né avrebbe potuto saperlo all'epoca: «Non è competenza nostra». Inoltre Scartata dice che i registri sono stati consultati dopo le richieste giunte «da autorità locali e di Roma». Ma quali sono queste autorità? Il funzionario dell'aeroporto non lo spiega, né fornisce altri chiarimenti. Di sicuro la richiesta non è arrivata dal personale della polizia giudiziaria - che dovrebbe svolgere le indagini dopo aver precedentemente sequestrato la documentazione - e che in attesa dell'autorizzazione a procedere del Senato non può effettuare alcun accecamento. I magistrati, in questa fase, hanno le mani legate: non possono fare niente prima che arrivi l'eventuale «via libera» di Palazzo Madama. Ma questo non succederà prima di qualche settimana. Aveva annunciato che si sarebbe mosso, invece, Giulio Andreotti, il quale durante la seconda audizione davanti alla Giunta delle immunità del Senato, giovedì, ha detto che avrebbe prodotto ulteriore documentazione a suo discarico. Tra questa, appunto, i dati dell'aeroporto di Trapani e i suoi movimenti ricostruiti attraverso la polizia e i carabinieri che lo scortavano nel 1980. Proprio sul possibile riscontro nello scalo siciliano, un senatore aveva però fatto notare che dei documenti aeroportuali, a più di 12 anni di distanza dai fatti, c'è poco da fidarsi, come insegna la storia dell'inchiesta sulla strage di Ustica. Il non essere mai atterrato a Trapani durante quell'anno è uno dei punti di forza dell'autodifesa di Andreotti. Sempre nel corso delle sue audizioni, l'ex capo del governo ha affermato di essere stato in Sicilia, nel corso del 1980, una sola volta. Ma dall'altra parte dell'isola, a Messina, in occasione del matrimonio del figlio del sindaco democristiano di quella città. Nel suo racconto ai magistrati palermitani, Francesco Marino Mannoia ha parlato di due incontri di Andreotti in Sicilia con alcuni boss mafiosi. Il secondo si sarebbe svolto appunto nell'80 in una villetta alla periferia di Palermo, dove il senatore a vita sarebbe arrivato a bordo di un'auto blindata dei cugini Salvo dopo essere atterrato a Trapani. Questa è una circostanza che il pentito riferisce precisando di averla appresa dai suoi compari di allora, mentre nella villetta palermitana Andreotti lui l'avrebbe visto personalmente, coi propri occhi. La Giunta per le immunità del Senato tornerà a riunirsi per discutere il «caso Andreotti» dopodomani. Il voto dovrebbe arrivare entro giovedì, poi toccherà all'aula di Palazzo Madama, che non potrà pronunciarsi prima della settimana successiva. Si tratta di decidere se le accuse contro l'ex presidente del Consiglio sono manifestamente infondate oppure se, sulla base degli elementi esistenti, è opportuno continuare l'inchiesta giudiziaria. A proposito del complotto di cui hanno parlato nei giorni scorsi alcuni esponenti della de, il presidente della Commissione Antimafia Luciano Violante dice: «Il vero complotto è stato consumato contro gli italiani. Pensiamo alle stragi impunite, o alla violenza di questi anni che molto spesso non è stata imposta ma contrattata». II senatore a vita Giulio Andreotti «Non sono mai atterrato con un aereo a Trapani nel 1980»
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