Le «mandarine» di Yves di Antonella Amapane

Il fascino della moda cinese seduce l'Occidente Il fascino della moda cinese seduce l'Occidente Le «mandatine» di Yves Tante decorazioni esotiche, abiti in stile griffati e non, accessori Camiciole orientali in seta a prezzi minimi nei grandi magazzini La Cina si avvicina a grandi passi. Influenza le scelte modaiole della vecchia Europa e, nello stesso tempo, ne subisce il fascino. Uno scambio, insomma, a 360 gradi. Da una parte ecco il Celeste Impero che apre le porte all'Occidente: invita al primo salone della moda di Pechino («Chic '93», previsto a maggio) Ferrè e Valentino; quindi affida a Laura Biagiotti la realizzazione di alcune linee riservate al mercato interno. Dall'altra, la Repubblica Popolare Cinese diventa fonte d'ispirazione per molti creatori europei. Nasce così lo stile «con gli occhi a mandorla» che terrà banco nei prossimi mesi. Un genere che piace anche alle torinesi, una volta tanto disposte ad allontanarsi dall'immagine classica che le contraddistingue, in nome di una femminilità dolce, quasi in punta di piedi. Il primo ad aver captato le seduzioni della moda cinese è stato Saint Laurent che, dalle vetrine della boutique di via Roma 6, cattura l'attenzione con i capi da cortigiana Ming. Le «mandarine» del sarto francese sono avvolte in giacchette di seta con il collo in piedi (un milione circa) e gli alamari di cordoncino, esibiscono collane con lunghe nappe, acconciature di farfalle da appuntare ai capelli. Le fanciulle del sarto francese indossano kimoni come abiti, parei d'oro (720 mila) al posto delle gonne, oppure larghi pantaloni. Chi vuole tuffarsi ne «Il mondo di Suzie Wong», senza spendere molto, trova da Sem (via Roma 283), le camiciole in misto seta (167 mila), da accostare a gilet (88.500 lire) e giacchette (226 mila) decorate con motivi cineseggianti, mentre gli abiti lunghi e stretti, a mezze maniche, sono allacciati lateralmente. Nei grandi magazzini poi, trionfano le camiciole di provenienza orientale, in seta, a prezzi inferiori alle 50 mila lire. Le importazioni della seta cinese sono infatti aumentate del sessanta per cento. Quest'anno si parla di 508 tonnellate, contro le 320 del'91. Per completare le toilette esotiche occorrono borsette (29 mila) e cappelli in paglia colorati, a larghe falde rivolte verso l'alto (a partire da 15 mila lire, disponibili da Paglia e Fieno, corso Fiume 5). Qui sono in vendita anche le scarpette con il laccio laterale (10 mila). Mentre i bijoux made in China, in gomma simile al pongo, hanno la forma di pesci,- orsi e piovre (10.500 lire). In questo negozio si trovano anche utensili da cucina: pentole Wok (45 mila), bicchieri e piatti smaltati (2.500 lire), teiere in terracotta (14 mila), ceste per cuocere la verdura al vapore (12 mila). Per un tocco portafortuna c'è l'ideogramma della felicità in versione gioiello che il Due di Capello (via Accademia delle Scienze 1 ) propone sotto forma di bracciale (500 mila) e ciondolo in argento (50 mila), oppure d'oro ( 150 mila). Antonella Amapane Uno dei capi da cortigiana Ming firmati da Yves Saint Laurent, che si sbizzarrisce con kimoni, giacchette in seta, collo in piedi, alamari di cordoncino Completano il look collane con nappe e acconciature di farfalle da appuntare ai capelli

Persone citate: Capello, Ferrè, Fieno, Laura Biagiotti, Paglia, Wong

Luoghi citati: Cina, Europa, Pechino