L'Alenia procede In cassa altri 117 di Enzo Bacarani

Ieri assemblea: ridiscutiamo l'intesa Ieri assemblea: ridiscutiamo l'intesa L'Alenia procedei In cassa altri 117 Ancora cassa integrazione straordinaria, oltre a quella annunciata dalla prossima settimana per quasi tutti i dipendenti. L'Alenia ha comunicato che a partire da lunedì 26 il nuovo provvedimento interesserà 117 lavoratori che hanno i requisiti per essere messi successivamente in mobilità fino alla pen-« sione. L'Alenia in pratica comincia ad applicare l'ipotesi di intesa che i sindacati piemontesi contestano e intendono modificare. Per Giorgio Cremaschi, della segreteria regionale FiomCgil, si tratta di forzature: «Senza un accordo con le organizzazioni sindacali ogni procedura di mobilità è contestabile e annullabile per legge». Ieri mattina nello stabilimento di corso Marche circa duemila lavoratori di Torino e Caselle hanno partecipato all'assemblea aperta indetta dai sindacati di categoria Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil. Sono intervenuti alcuni esponenti politici: Angelo Azzolina e Lucio Libertini (Rifondazione), Lorenzo Gianotti e Luciano Marengo (pds), Bruno Matteja (Lega Nord), Giancarlo Tapparo (psi). All'assemblea ha partecipato anche l'assessore regionale al Lavoro, Beppe Cerchio. «I manager dell'Alenia - ha detto l'assessore - hanno garantito che non saranno toccate le produzioni dell'area torinese e hanno anche inviato una nota che integra alcune informazioni sulle produzioni di Torino e Caselle. Mancano però indicazioni vere e proprie di programma industriale». Il senatore Libertini ha invitato i parlamentari piemontesi a unirsi per chiedere martedì al governo l'impegno per un tavolo negoziale. Fischiato l'intervento del segretario nazionale della Uilm, Contento, accusato dai lavoratori dell'Alenia di aver firmato l'intesa. «Non ho firmato nulla - ha replicato - e non firmerò. Su quel testo c'è la sola firma del governo». L'assemblea è stata conclusa da Cremaschi che ha. criticato l'azienda aeronautica della Finmeccanica per mancanza di chiarezza: «Dell'ipotesi di intesa i dirigenti dell'Alenia danno tre versioni: una nel corso delle trattative, una alla Regione, una ai giornali. I dati forniti sono diversi e poco chiari. Quello che è invece chiaro è che manca un piano industriale per Torino e Caselle. Non accettiamo l'idea che gli stabilimenti torinesi debbano diventare solo sede di progettazione e di lavoro tecnico senza gli elementi portanti della produzione perché, se va via la produzione, successivamente andrà via anche il lavoro tecnico. Vogliamo l'estensione dei contratti di solidarietà e di questo vogliamo discutere subito, senza aspettare novembre». Enzo Bacarani Giorgio Cremaschi della Fiom-Cgil

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