Duecento anziani 6 piani e un solo assistente

Lo spoglio delle schede si concluderà all'alba di martedì Al «Buon riposo», denuncia dopo un suicidio Duecento anziani, 6 piani e un solo assistente Un anziano ospite dell'istituto per autosufficienti «Buon riposo» di via San Marino 10 si è ucciso giovedì alle 7 lanciandosi dal balcone della sua stanza al terzo piano. Un volo di 10 metri, lo schianto sulla tettoia sopra la porta a vetri dell'entrata: è morto sul colpo. Aveva 88 anni. Il suo ingresso in questa casa di riposo comunale, che una targa sulla facciata ricorda come una delle, opere realizzate nel 1961 per il centenario dell'unità d'Italia, risale a un mese e mezzo fa. Dicono in istituto: «Non si è mai ambientato. Era demoralizzato, stanco, sempre depresso. Si poteva intuire che avrebbe fatto quella fine». Ma questa non è solo la cronaca di una morte annunciata. E' la storia di un uomo che, con un gesto disperato e definitivo, porta involontariamente alla luce problemi e carenze di un presidio abbandonato a se stesso, dove assistenza, pulizia e decoro paiono un lusso non compreso nel prezzo (retta di 800 mila lire il mese). I carabinieri che hanno proceduto ai rilievi di legge hanno svolto un lavoro scrupoloso: fotografie, dichiazione di morte del medico legale, testimonianze di molti ospiti e degli assistenti, sopralluogo ai locali. Poi, tre ore dopo la telefonata che li aveva informati del suicidio, hanno raccolto tutto in un fascicolo che è stato consegnato a un magistrato in procura. Nei loro verbali c'è un particolare sconcertante: quando l'altra mattina quell'anziano s'è tolto la vita, in tutto l'istituto erano presenti un «esecutore assistenziale» e il portinaio. Spetta ora ai giudici decidere se aprire un'inchiesta o archiviare. In attesa degli sviluppi penali della vicenda, una condanna è già stata pronunciata dalle organizzazioni sindacali. In un comunicato diffuso ieri pome- riggio, la Uil enti locali attacca duramente il «Buon riposo». Dice il sindacalista Luciano Neri: «E' inconcepibile lasciare di notte 220 persone anziane, alloggiate nei sei piani della casa, con un solo operatore». Ma il vero dramma, aggiunge, è che nella stessa situazione si trovano altre strutture sociali e assi- stenziali del Comune di Torino. Cgil, Cisl e Uil ricordano di avere più volte richiesto l'assunzione di personale: «La legge finanziaria lo consente, ma l'amministrazione non ne vuole sentire di aggiornare gli organici». La critica non è isolata. Una denuncia ancora più energica era stata presentata in data 9 aprile '93, cioè sei giorni prima del suicidio, dai volontari dell'Associazione solidarietà anziani non autosufficienti. Una lettera al commissario Malpica, ai dirigenti comunali, all'amministratore della Usi di zona e al sostituto procuratore Vitari dove si parla di sporcizia, topi in sala mensa, scarsa assistenza. «Una situazione vergognosa», secondo l'associazione. Anche perché, si legge in quella lettera, «la maggior parte degli anziani ricoverati in istituto è non autosufficiente, quindi bisognosa di cure sanitarie e lì ricoverata impropriamente». In via San Marino 10 gli anziani che passeggiano in giardino non riescono a dimenticare l'immagine del corpo disarticolato di quell'uomo sulla tettoia. E protestano, invocano l'intervento dei magistrati, dicono che è «una vergogna» e che «questa non è vita». L'elenco delle cose che non funzionano è senza fine. Le stanze sono sporche, come la mensa. I cibi sono indigesti. Da mesi non viene effettuata manutenzione. Nei bagni molti sanitari perdono. In alcune camere non arriva l'acqua calda. In questo mondo, e in queste condizioni, vivono 220 persone anziane, nella maggior parte dei casi malate croniche e sole. Una di loro, la signora Ninfa Minelli, anziana autosufficiente, è qui da cinque anni. Dice che stare al «Buon riposo» non è vivere: «E' semplicemente aspettare di morire». Gianni Armand-Pilon Ninfa Minelli «Stare qui è soltanto come aspettare di morire» Due ospiti del «Buon Riposo» di via S. Marino additano il balcone dal quale si è lanciato l'uomo

Persone citate: Gianni Armand-pilon, Luciano Neri, Malpica, Minelli, Ninfa Minelli, Vitari

Luoghi citati: Comune Di Torino, Italia