Parisi ce l'ha fatta ma che duro Ayers
L'italiano conserva il mondiale leggeri PUGILATO Wm L'italiano conserva il mondiale leggeri Parisi ce Pha fatta ma che duro Ayers ROMA. Fa tristezza il Palaeur semivuoto, neanche quattromila persone sugli spalti, assai meno i paganti. A Roma l'omaggio non si nega a nessuno. Sarà colpa della tv in diretta, ma i successi del passato non si ripetono: il tutto esaurito, la Colombo paralizzata dalle auto, fatti normali per i match di Benvenuti e Monzon, sono forse irremediabilmente persi. Pochi volti noti, Gemma, Banfi/la Vallone, Stefania Sandrelli, il presidente del Perugia Gaucci. Il segretario del Msi, Fini che raccoglie qualche fischio. Roma non si è neanche accorta di questo mondiale dei leggeri Wbo. Palisi non c'entra, Ayers nemmeno. I due si battono bene, vince Parisi, dominando ai pun- ti, ed è quasi un peccato perché anche Àyers è bravo. Soprattutto ad incassare. Il punteggio non gli lascia illusioni: 119-108, 118-110, 118-109.- Sarà la fame arretrata, saranno quei pasti saltati in allenamento o forse è Ayers a irritarlo piazzando il primo pugno, certo è che Parisi diventa subito incontenibile. Davanti al suo sinistro c'è un'autostrada che porta dritta al volto dell'inglese. Contare i colpi che si schiantano sul viso e sul corpo dello sfidante è impresa impossibile. Ayers è una spugna che tutto assorbe senza fare una piega. Fino al quinto round, quando Parisi lo centra d'incontro, con il sinistro naturalmente, e Ayers va giù. E' un attimo eccolo di nuovo in piedi e la furia di Parisi è inutile. Lo sfidante incassa, traballa, si appoggia, ma arriva alla fine del round. Si riparte, stessa musica. Parisi dà il tempo agli assalti con urletti rabbiosi. Sinistro, sinistro, destro. Ayers che aveva cominciato conquistando spavaldamente il centro del ring, ora si appoggia alle corde. Ma regge ad ogni bufera. Ha uno scatto d'orgoglio all'ottavo round, forse lo vince addirittura. E Parisi riparte nella nona ripresa, l'inglese arretra, ha dato tutto quello che ha. Al suono del gong il sinistro di Parisi si stampa preciso sul mento dello sfidante. Ayers neanche chiude gli occhi. Come si trattasse di una carezza. Parisi lo guarda un po' stupito, forse comincia a pensare di avere davanti un pupazzo a molla. Non importa, sembra dire, il match è vinto. Proviamo con qualche altro colpo se va giù, altrimenti pazienza. Ultime due riprese, pubblico tutto in piedi per l'entusiasmo. In piedi però resta anche Ayers, magari appoggiandosi alle corde, ma insomma ce la fa. E Parisi lo guarda sempre più stupito. Nel sottoclou Kalambay si libera di uno sciagurato statunitense in un pugno di secondi, 98 per l'esattezza. Il pubblico quasi fischia dalla rabbia, voleva ammirare kalambay. Piero Serantoni
Luoghi citati: Roma
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