Trovatore: fischi urla e scene alla Totò

Trovatore: fischi, urla e scene alla Tale All'Opera di Roma, clamorosa contestazione del direttore d'orchestra Andrea Licata e dei cantanti Trovatore: fischi, urla e scene alla Tale Violenti battibecchi fra ilpubblico, nel marasma si salva la Dessi ROMA. Prima di «Trovatore» all'Opera, un disastro storico: buuh, urla, sberleffi, sibilanti fischietti tirati fuori dalle borsette da ingioiellate signore della borghesia romana; fulmini all'indirizzo del direttore d'orchestra, Andrea Licata, ripescato da Gian Paolo Cresci dopo il clamoroso insuccesso in «Gioconda» dello scorso anno. «E' un funerale» gridano all'unisono i meglio informati sui tempi verdiani, quando il baritono Vladimir Chernov intona «Il balen del suo sorriso». Viene beccata, ma con sufficiente benevolenza, anche Daniela Dessi, per le sue espressioni sceniche da «donna fatale... alla Callas». Un mare di contestazioni: spettatori di palchi e platea urlanti contro la «claque»; «claque» contro cantanti e urlatori: in sala battibecchi a non finire. Ne ha parlato, ieri mattina a Radiotre, Enrico Stinchelli, corrosivo sbeffeggiatore «di un certo modo di far lirica», e grande innamorato di alcuni artisti del passato. L'ideatore e conduttore del «Club dell'Opera» non ama chi sgarra. E spiega anche perché: «E' stata in assoluto una delle peggiori esecuzioni all'Opera di Roma. Scandalosa la direzione di Licata. S'è reinventata una rispettabilissima tradizione stravolgendo il senso ritmico del "Trovatore". Ha rallentato fino all'inverosimile le arie per ripartire alla garibaldina nei concertati. Il tenore Landò Bartolini, che fa carriera soprattutto in Germania, ha una bella voce, intesa nel senso del suono, ma manca della più elementare capacità di fraseggio, l'intonazione è sempre approssimativa, non ha eleganza. E in più è sempre fermo, come un bastone di scopa». ' !< Stinchelli, non le sembra di esagerare? «Ma lei scherza. E' ora di dire la verità: bisogna smetterla di dare alle scene opere così impegnative. Meglio darsi al repertorio leggero. Non ci sono più artisti di grande valore in grado di affrontare il repertorio di fine Ottocento, il lirico-spinto, per questa ragione ormai destinato al tramonto. Io sono favorevole all'entusiasmo ed anche a sottolineare un fiasco, senza '.pregiudizi, onestamente. Applausi e fischi devono essere autentici. Si è osato criticare il "Trovatore" degli Anni 50 di Karajan. Ma, allora questo cos'è?». Non è piaciuta neppure la regia di Montaldo? «No. La sfilata dei monaci sembrava una scena di ' 'Totò, Peppino e i fuorilegge». Una nota di cronaca: in sala mancavano i «tangentati», il coté d'una certa parte di de e psi, ma non c'erano neppure presenzialisti come Marta Marzotto e Vittorio Sgarbi. Aiutando Caruso Daniela Dessi ne «Il Trovatore» al soprano sono stati contestati solo gli atteggiamenti da donna fatale

Luoghi citati: Germania, Licata, Roma