la guerriglia dei settimanali di Zeni

la guerriglia dei settimanali la guerriglia dei settimanali / colpi proibiti Berlusconi-De Benedetti GLI SCOOP E PANORAMA GMILANO IU', bordate su bordate. Berlusconi contro De Benedetti, De Benedetti contro Berlusconi. Sempre più sfida personale, sempre più disfida settimanale: Espresso contro Panorama, Panorama contro Espresso. Una punzecchiatura qua, una spigolatura là. E poi, zac, ecco il colpo mezzo proibito. D'accordo, la concorrenza è concorrenza e per i due principali news magazine made in'Italy la battaglia in edicola è sempre stata feroce. Ma adesso? Adesso che la conflittualità tra i due editori, tra Silvio Berlusconi patron della Fininvest ma anche di Mondadori e Carlo De Benedetti editore di Espresso e Repubblica, adesso che le polemiche tra Sua Emittenza e l'Ingegnere sono pane quotidiano, beh, ammettiamolo, la disfida tra i due settimanali fa scintille. E' guerra di verbali, verbali che scottano, che riaprono ferite mai chiuse. L'ultima volta, due giorni fa, è stato l'Espresso ad affondare per primo il colpo anticipando, attraverso le agenzie di stampa, il contenuto di un articolo del settimanale in edicola lunedì. Articolo pesante che mette la Fininvest di Silvio Berlusconi nel lungo elenco delle società e dei personaggi toccati o sfiorati da Tangentopoli. La notizia è notizia: Gianni Letta, vicepresidente Fininvest, uno dei più stretti collaboratori di Re Silvio, nel 1989, alla vigilia delle elezioni europee, ha versato 70 milioni di contributo a favore del psdi di Cariglia. La fonte? Roberto Buzio, uomo di fiducia tra l'89 e il '92 del segretario Cariglia, inquisito per Mani pulite. E di Buzio, sull'Espresso, ecco il verbale d'interrogatorio, tutto nero su bianco insieme alla conferma dell'episodio fatta da Letta a Di Pietro in persona. Il reato? Caduto in prescrizione. Ma se il versamento non è stato iscritto nei conti Fininvest, insinua l'Espresso, «si potrebbe ravvisare il reato di falso in bilancio». Figuratevi la Fininvest! Una prima replica secca: «Si tratta di un episodio lontano nel tempo, circoscritto nelle dimensióni, già chiarito nelle sue motivazioni personali e nelle sue finalità». E un seguito che minaccia altri scontri legali, altre polemiche. Già, perché in risposta alla bordata dell'Espresso, gli uomini di Berlusconi hanno ribattuto rinfrescando la memoria collettiva sulla storia dei finanziamenti al psi da parte dell'Olivetti: una cannonata esplosa a freddo, un paio di mesi fa, dalla corazzata Panorama. Altra storia, altri verbali. In questo caso i verbali di Vincenzo D'Urso, collaboratore del cassiere psi Vincenzo Balzamo, che a un altro giudice di Mani pulite, a Gherardo Colombo, ha raccontato d'aver saputo da Balzando di finanziamenti di De Benedetti al psi. Espresso contro Panorama, Panorama contro Espresso: dove finisce la concorrenza in edicola, dove inizia la guerra fuori? Ieri, per tutto il pomeriggio, il tam tam promette scintille. Da Segrete, redazione di Panorama, qualcuno dà per certo che i verbali D'Ureo sono stati ripescati per intero nel¬ l'articolo che il direttore Andrea Monti ha chiesto di scrivere in gran fretta. A Roma, in via Po, redazione dell'Espresso, aspettano. Monti fa l'anglosassone e racconta: «Quando abbiamo saputo dell'anticipazione dell'Espresso, abbiamo deciso di dare anche noi la notizia aggiungendo la replica della Fininvest e un'osservazione di metodo: che l'Espresso non ha ancora dato ai suoi lettori la notizia dei verbali d'Ureo». Poi chiude con un appello: «Niente guerre, solo giornalismo». Respiro di sollievo. Il vecchio motto resiste, i fatti restano separati dalle opinioni. Possibile? Basta verbali, basta polemiche su pubblicità e sponsorizzazioni, basta spigolature su aumenti di capitale? «Siamo concorrenti, questo è un dato di fatto, ma io non sono in guerra con nessuno», fa sapere da Roma, dall'Espresso, il vicedirettore Antonangelo Pinna, un passato a Panorama sempre in tandem con il direttore Claudio Rinaldi. ((Avevamo una notizia su Letta e Cariglia, l'abbiamo data, punto e basta». L'appuntamento? ((Alla prossima notizia», ovvio. Armando Zeni Carlo De Benedetti Silvio Berlusconi

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