Frattura nella massoneria

Il Gran Maestro si dimette, i suoi avversari dicono: «Era ora» Il Gran Maestro si dimette, i suoi avversari dicono: «Era ora» Frattura nella massoneria Di Bernardo pensa a una scissione ROMA. Giuliano Di Bernardo, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, si è dimesso dall'incarico e ha inviato agli oltre cinquecento Maestri Venerabili della Gran Loggia d'Italia una lettera circolare in cui sembra prefigurare una scissione nel mondo della massoneria. Di Bernardo, 62 anni, professore di Filosofia della Scienza all'Università di Trento, era stato eletto Gran Maestro nel marzo 1990 e sarebbe dovuto restare in carica fino al marzo del '95. «Il Gran Maestro - scrive Di Bernardo, secondo il testo diffuso dalla AdnKronos - continuerà la sua opera per l'affermazione dei principi della massoneria in Italia e nel mondo. I fratelli che sono idealmente legati a lui non devono sentirsi abbandonati. Egli sta per incamminarsi nel sentiero che conduce alla vera massoneria ed è pronto ad accogliere con un abbraccio fraterno tutti coloro che desiderano pensare e vivere secondo i nobili e antichi princìpi della massoneria universale». Solo poche settimane fa, Di Bernardo aveva subito l'attacco del suo predecessore e avversario Armando Corona in un'accesa riunione della Gran Loggia, e sembrava esserne uscito vincitore. Ora però «lascia». Alcuni motivi della sua decisione possono essere letti fra le righe nella stessa circolare: intende «rifondare» una nuova massoneria, più legata a quella «utopia massonica ove esiste una comunione di iniziati che percorrono la via del perfezionamento mo- rale», che «non nascondono! loro nomi e i luoghi delle loro riunioni, rispettano le leggi dello Stato e i magistrati che le fanno osservare», «partecipano ai progetti che tendono a curare o ad eliminare i mali che oggi affliggono l'umanità». Possibile traduzione: il coinvolgimento di molti massoni e logge più o meno segrete nelle inchieste giudiziarie che scoperchiano il malaffare d'Italia, farebbe sentire l'esigenza di rinnovamento e di pulizia anche nella massoneria. Che cosa succederà ora? Secondo l'AdnKronos, il Grande Oriente sarà guidato provvisoriamente dai due Gran Maestri aggiunti, Loizzo e Ghinoi, ai quali spetterà il compito di indire nuove elezioni per nominare il successore di Di Bernardo. Con il Gran Maestro dimissionario passerebbero però alcune logge, qualche centinaio di persone, quasi tutte appartenenti al Sacro Arco Reale di Gerusalemme, un rito riconosciuto dalla Gran Loggia d'Inghilterra, la quale avrebbe assicurato il proprio appoggio a Di Bernardo. Sfumature diverse o addirittura opposte si colgono in notizie e dichiarazioni raccolte dall'Ansa. La giunta del Grand'Oriente d'Italia si riunirà lunedì 19 aprile, nella villa «Il Vascello» a Roma per definire i particolari dell'elezione del nuovo Gran Maestro, che deve avvenire entro sei mesi. Vi parteciperà anche Armando Corona. Secondo questa fonte, «l'assemblea darà per certa l'unità della famiglia massonica, senza alcuna scissione». Armando Corona, interpellato da La Stampa, commenta: «Le dimissioni di Di Bernardo sono una soluzione scontata, un fatto positivo». La conseguenza dello scontro avvenuto a marzo e dal quale, secondo Corona, il Gran Maestro non era uscito vincitore come invece era stato detto. In quanto alla Gran Loggia d'Inghilterra, non ci sono problemi: sa che la giunta è in grado di tenere sotto controllo la situazione in Italia, in cui il vero pericolo è il fascismo, inteso anche nelle forme populiste «alla Bossi». Perché Di Bernardo si è dimesso? Corona ritiene che ci sia qualche collegamento con l'inchiesta di Palmi: alcune logge o nomi di massoni di Calabria e Sicilia non sarebbero registrati nell'elenco centrale di Roma. «Ma avrebbero dovuto essere chiuse immediatamente, e sospese tutte le iniziazioni»; il desiderio di trasparenza adesso è tardivo. [r. i.] Giuliano Di Bernardo, 62 anni, docente all'Università di Trento, era stato eletto Gran Maestro nel marzo 1990