LA GRANDE ORCHESTRA DI DRESDA di Leonardo Osella

LA GRANDE ORCHESTRA DI DRESDA LA GRANDE ORCHESTRA DI DRESDA Schoenberg e Strauss diretti da Sinopoli Alla Rai Canzono e Bartok (sulpodio Pfaff) ■ ■ NA bella sorpresa il ritorno di Giuseppe Sinopoli a Torino. Alla testa della Sàchsische Staatskapelle di Dresda, che inizia proprio nella nostra città la tournée italiana, proporrà due pagine del tutto diverse come «Notte trasfigurata» di Schoenberg e «Vita d'eroe» di Strauss. L'appuntamento è per domenica 18 alle 21 al Teatro Regio. Gli autori prescelti sono tra i più congeniali a Sinopoli, che nel repertorio a cavallo tra i due secoli sa scavare con amorevole attenzione. «Verklàrte Nacht» è designata come «opera 4», e in effetti ben poco lascia presagire dello Schoenberg che rivoluzionerà più avanti usi e costumi della musica con la teorìa dodecafonica. Il lavoro, affidato ai soli archi, è il frutto della trascrizione di un sestetto per due violini, due viole e due violoncelli, respinto da una commissione musicale viennese a causa di un accordo che urtava contro le regole accademiche. E a ben vedere, al di là dell'arditezza armonica rilevata dai pedanti esaminatori, l'estenuante fraseggiare ai limiti del tonalismo e il febbricitante clima dell'opera sono il segno che qualcosa di nuovo già germinava nella testa di Schoenberg. Il titolo fa riferimento a una lunga poesia di Richard Dehmel di battaglia dell'eroe; 5) Le opere di pace dell'eroe; 6) Fuga dell'eroe dal mondo e compimento del suo destino. Qui l'orchestra di Dresda dispiegherà tutte le sue sezioni, con oltre cento esecutori compresi otto corni, cinque trombe e una robusta batteria. Da segnalare venerdì 16 alle 21, all'Auditorium, il secondo concerto di primavera della Rai. Subito si metteranno in evidenza le prime parti degli archi (i violinisti Alfonso Mosesti e Roberto Righetti, il violista Luigi Talamo, il violoncellista Antonio Mosca), eseguendo il «Quartetto» di Aldo Canzano, ispirato ai viaggi che il compositore fece negli Anni 20 come musicista sui transatlantici. Canzano, nato a Palermo nel 1893, in età matura si fece terziario francescano e morì nel 1968 a Cascinette d'Ivrea. Sarà poi la volta della «Rapsodia op. 1 per pianoforte e orchestra» di Bela Bartok, con Luca Pfaff direttore e Noèl Lee solista. E' il primo appuntamento della stagione con il grande maestro ungherese, al quale l'Orchestra di Torino dedica un doppio compact disc che sta registrando in questi mesi proprio con Pfaff. Per chiudere, la prima suite delle «Antiche danze e arie per liuto» di Respighi. ispirata a.un tormento amoroso dai risvolti psicanalitici. Una donna e il suo amante si incontrano in una gelida notte di luna in un giardino. Lei confessa di aspettare un figlio dal marito che non ama e teme che l'amante ne sia dispiaciuto. Ma lui la rassicura: l'amore trasfigurerà il bambino proprio come se fosse una loro creatura. Meno problematico è individuare il programma del brano autobiografico straussiano, che fu peraltro tratteggiato dall'autore stesso in sei parti: 1) L'eroe; 2) Gli avversari dell'eroe; 3) La compagna dell'eroe; 4) Il campo Giuseppe Sinopoli durante le prove. In basso un ritratto giovanile di Mozart Leonardo Osella

Luoghi citati: Dresda, Ivrea, Palermo, Sinopoli, Torino