«Tangenti sulla Torre di Pisa» di E. Ii.

Mazzette sulla ricostruzione (50 mila miliardi): tra gli inquisiti De Lorenzo e Di Donato «Tangenti sulla Torre di Pisa» Tedesco accusa: non ho pagato, bocciato il mio progetto BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il «salvatore della Ruhr» - un ingegnere autore di interventi spettacolari su edifici in forte pendenza vuole raddrizzare anche la Torre di Pisa. Ma le tangenti all'italiana, si lamenta Kurt Pflaeging sullo Sterri di ieri, hanno convinto a preferire una ditta concorrente. Pflaeging - che non fa nomi né cifre - sostiene di avere già sporto denuncia: il tribunale dovrebbe pronunciarsi sull'idoneità del piano di risanamento scelto dal Comune di Pisa, una trama di corde d'acciaio intorno ai piani inferiori della Torre, e sulla legalità dell'azione che lo ha escluso. Al suo attivo, l'ingegner Pflaeging ha numerosi interventi di ri¬ lievo, su campanili e ciminiere alte anche un centinaio di metri. Perfino su case, danneggiate dagli smottamenti o dagli abbassamenti del terreno frequenti nella regione della Ruhr: «Le abbiamo raddrizzate senza che gli abitanti dovessero abbandonarle», dice. Per la Torre di Pisa, alta 56 metri, il progetto tedesco prevede l'apertura di un centinaio di piccole fessure tutto intorno alla corona del muro inferiore, spesso cinque metri. Nei buchi sarebbero quindi applicate delle barre idrauliche di acciaio. Sarebbe un computer a regolare l'intera operazione: la torre, sostiene Pflaeging, verrebbe raddrizzata un centesimo di millimetro alla volta. Dopo venti centimetri ci si fermerebbe, però: così «non si comprometterebbe il profilo di uno dei più famosi monumenti del mondo», ma non si correrebbe più il rischio di perderlo. Il terreno circostante sarebbe inoltre «stabilizzato» creando una base di cemento spessa quattro metri, a 50 metri di profondità. I lavori durerebbero 9 mesi, «ma gli italiani, accusa Pflaeging, non sembrano aver fretta di salvare il simbolo del loro turismo». Costo dell'intervento, miliardi. Lo «Stern» e Pflaeging non risparmiano le critiche all'Italia. Tangenti e procedimenti giudiziari a parte, sostengono che anche la diciassettesima commissione nominata dal nostro governo per risolvere il problema non funziona. «Roma le ha assegnato un fondo di cento miliardi di lire», la commissione si è riunita ogni due mesi, ma «oltre a mangiare e bere si è deciso ben poco». L'unico intervento, insiste il giornale, è stata la protezione dello zoccolo con un cerchio d'acciaio. Nient'altro, «nonostante si siano già spesi quaranta miliardi di lire». Nel frattempo, conclude il giornale, la Torre continua a sprofondare nel terreno spugnoso, un millimetro ogni anno, e si collezionano progetti bizzarri: quello americano, che prevede l'ancoraggio della Torre a una serie di palloni aerei; quello giapponese, che prevede la costruzione di una torre gemella di sostegno; o quello di alcuni scultori italiani, che vorrebbero una statua in cemento del patrono di Pisa, San Raniero. La Torre dovrebbe appoggiarsi alla sua spada sguainata, [e. ii.]

Persone citate: Kurt Pflaeging, La Torre, Pflaeging, Stern, Torre Di Pisa

Luoghi citati: Comune Di Pisa, Italia, Roma, Ruhr