Saccheggiava elemosine di Lodovico Poletto

Con una piastrina spalmata di vischio, 1500 furti in 5 anni Con una piastrina spalmata di vischio, 1500 furti in 5 anni Saccheggiava elemosine In tutte le parrocchie del Canavese Per cinque anni ha vissuto esclusivamente di elemosine. Quelle rubate dalle cassette delle offerte nelle chiese di tutto il Canavese: un bottino stimato poco meno di cento milioni. La tecnica per fare man bassa del denaro che i fedeli infilavano con devozione nelle urne davanti alle statue di Madonna e santi protettori Filippo Fassone, 49 anni, di Ciconio, l'aveva messa a punto con ingegno. Vischio per topi spalmato su una piastrina di piombo legata a una lenza da pesca e il gioco era fatto. Per recuperare banconote e monete intrappolate bastava tirare la lenza fuori dalla cassetta. Secondo i carabinieri che l'altra mattina lo hanno arrestato, i furti messi a segno sarebbero oltre 1500, tutti, o quasi, perfettamente riusciti. Lo aiutava quel suo atteggiamento dimesso, le mani giunte e l'aria di un fedele assorto in preghiera. Se qualcuno si insospettiva, con un paio di minuscole forbici lui tagliava la lenza e continuava con le giaculatorie. Ma la troppa sicurezza 10 ha tradito. A incastrarlo ci hanno pensato i carabinieri della stazione di Agliè. L'8 marzo lo hanno fermato presso il santuario della Madonna delle Grazie. Sulla sua Lancia Trevi hanno trovato una strana attrezzatura: un tubetto di topicida appiccicoso, piastrine di metallo ricoperte dello stesso materiale e una bottiglia di solvente con dentro alcune monete. «Vado a caccia - così si era giustificato - di uccelletti. Questo è 11 materiale che mi serve per catturare le specie più piccole». Ma il racconto non ha convinto gli uomini del brigadiere Pirrone che si sono ricordati delle denunce di alcuni parroci della zona nelle quali si accennava alle pareti delle cassette per le elemosine vuotate, coperte da una specie di colla. Controllando tutte le chiese parrocchiali della diocesi di Ivrea sono emersi ulteriori particolari. Per esempio, nelle cassette della chiesa parrocchiale di Agliè e della cattedrale di Ivrea, erano state trovate piastrine di metallo simili a quelle sequestrate in casa di Fassone. Don Mario Vesco, parroco della chiesa di Sant'Ulderico e della cattedrale di Ivrea è uno dei sacerdoti che ha subito più furti. «In duomo - spiega - le cassette sono state violate in quel modo almeno una decina di volte». A sant'Ulderico la situazione è ancora peggiore. Qui le cassette per offerte sono murate. Monete e banconote prima passano attravero uno stretto spioncino in metallo e, poi, scórrendo un canale raggiungono il contenitore d'acciaio. «Quell'uomo - spiega ancora don Vesco - era riuscito a piazzare il vischio nel condotto, così fermava il denaro prima che arrivasse in fondo. La scorso anno, in due mesi, ho dovuto fare sistemare lo scivolo e togliere la colla più di trenta volte». Lodovico Poletto Il parroco della cattedrale di Ivrea, don Mario Vesco (foto sopra) e, sotto, il ladro arrestato Filippo Fassone

Persone citate: Fassone, Filippo Fassone, Mario Vesco, Pirrone, Vesco

Luoghi citati: Agliè, Ciconio, Ivrea, Trevi