Sulle strade viaggia la crisi di Renzo Villare

34 Si apre sabato al Lingotto il salone dei veicoli industriali e commerciali Sulle strade viaggia la crisi Ma le aziende reagiscono L'immagine del camion non deve essere quella troppo spesso demonizzata da certi gravissimi incidenti, il più delle volte provocati da eccessiva velocità o imprudenze, in cui il veicolo pesante diventa triste protagonista, ma di un settore che, con un duro e serio lavoro, partecipa in larga misura al benessere collettivo. Inoltre, il mezzo industriale rappresenta da sempre lo specchio dell'economia, essendo uno dei pilastri sui quali si basa lo sviluppo. Oggi l'andamento delle vendite dimostra, statistiche alla mano, come sia in atto in Europa una forte fase recessiva, la cui soluzione è difficile da preventivare. Per questi motivi acquista maggiore valenza il 12° Salone del Veicolo industriale e commerciale, organizzato dall'Uica. La mostra si terrà da sabato al 25 aprile al Lingotto Fiere, su un'area di 80.000 mq, con la partecipazione di oltre 210 aziende italiane ed estere. Nonostante l'assenza di alcune importanti Case straniere, determinata dal difficile momento che il settore sta attraversando, con cadute di mercato mai riscontrate, la rassegna assume un ruolo leader. Non dimentichiamo che essa permette agli operatori di presentare gli ultimi sviluppi della tecnologia più avanzata e di confermare la grande vitalità del settore nelle sue diverse articolazioni, che vanno dai costruttori, ai carrozzieri, agli elaboratori, ai rimorchisti. La domanda in Europa di camion da 3,5 tonnellate di peso in su (ptt), che ha toccato il suo massimo nel 1989 con 512.000 unità vendute di cui 185.000 pesanti (oltre le 16 tonnellate). con il 1990 ha cominciato a scendere. E la fase negativa prosegue con una preoccupante accelerazione negli ultimi mesi. A fine '92 il mercato europeo ha totalizzato 434.726 immatricolazioni contro le 473.756 nel '91, con una flessione dell'8,2%, che sale però al 13,2% per i mezzi pesanti (da 164.681 a 143.025). Se il raffronto viene effettuato con il 1989, la riduzione è, rispettivamente, del 14 e del 22,7%. Se poi da questi consuntivi si depura il mercato Germania, molto brillante per effetto dell'unificazione del Paese, il calo è ancora più drammatico: 30% a livello globale e 40,6% per i pesanti. Secondo gli ultimissimi dati disponibili, nei primi due mesi dell'anno le cose non sono andate meglio, per cui le pessimistiche previsioni per il 1993 si stanno avverando. La Germania ha però smesso già dall'anno scorso di essere la «locomotiva d'Europa», sia per lo sgonfiamento dell'effetto unificazione, sia perché anche in quel Paese si riflettono le difficoltà continentali. Le vendite di camion sono scese nel '92 del 6,7% (da 136.750 unità nel '91 a 127.500). In Italia la flessione è stata dell'8,7% (da 67.894 a 62.000 unità), in Francia del 14,7% (da 83.859 a 71.572), in Spagna del 9,7% (da 43.430 a 39.222), mentre nel Regno Unito le perdite sono state limitate all'I,9% (da 59.272 a 58.129) dopo la profonda crisi degli ultimi anni. Il discorso si aggrava se si prendono in considerazione solo i veicoli pesanti che rappresentano il piatto forte del settore. Le flessioni in Italia sono state l'anno scorso del 20,4% sul 1991, del 23% in Francia, 51 COSI1 IL CAMION IN EUROPA Dali prowisori Vl3l °' PAESI 1991 ; 1992 92/91 BELGIO 15.384 13.020 -15,4 DANIMARCA 5.187 5.276 1,7 FRANCIA 83*859 71.572 - 14,7 GERMANIA 136.750 127.554 - 6,7 IRLANDA 2.948 2.500 -15,2 ITALIA 67.894 62.000 - 8,7 PAESI BASSI 18.676 17.862 -4,4 PORTOGALLO 15.103 16.470 9,1 REGNO UNITO 59.272 58.129 - 1.9 SPAGNA 43.430 39.222 - 9,7 TOTALS CEE 448.503 413.605 -7,8 AUSTRIA 9.233 8.547 - 7,4 SVIZZERA 7.764 5.996 - 22,8 NORVEGIA 3.022 3.130 3,6 SVEZIA 5.234 3.448 - 34,1 TOTAL! EUROPA OCC. 473.736 434.726 - 8,2 Europo Occ. escluso Germania 337,006 307.172 -8,9 del 22,5% in Spagna. Sul 1989, anno di massima espansione, le cadute sono del 34,6% per l'Italia, del 33,4% per la Francia, del 45,8% per la Spagna, con un totale Europa del 22,7% che si porta al 40,6% se si esclude la Germania. In questa situazione il regolare svolgimento della manifestazione torinese è significativo della fiducia che l'industria italiana ha nel futuro del settore. Fiducia che l'ha spinta a compiere il massimo sforzo finanziario, con investimenti per 5 mila miliardi di lire e il totale rinnovo della gamma, nel momento di maggiore flessione internazionale delle vendite. Renzo Villare I nuovo Eurotech dell'Iveco che ha ottenuto il premio «Camion dell'anno 1993»

Persone citate: Dali