Serra: «Milano Italia? lo preferisco Bologna»

Serra: «Milano Italia? lo preferisco Bologna» Il direttore di Cuore ha detto no a Raitre Serra: «Milano Italia? lo preferisco Bologna» ROMA. «E' vero. Ho detto di no a Raitre che mi aveva proposto di condurre la prossima edizione di "Milano, Italia". Non è stata una decisione dolorosa: ci ho messo due giorni per prenderla, e ci ho pensato per bene. Sono rimasto lusingato dalla stima che mi è stata espressa da Angelo Guglielmi, ma ognuno deve fare il suo mestiere e io ho scelto una strada che non passa per la tv». Michele Serra, al telefono dalla redazione bolognese di «Cuore», non lesina parole per spiegare fino in fondo i motivi del gran rifiuto a Raitre. Un rifiuto che ha comportato la rinuncia a prospettive economiche allettanti: «Si trattava di veder aumentare di molto più del doppio il mio guadagno abituale». Sono varie le considerazioni che hanno spinto il direttore del settimanale satirico a rinunciare al debutto in video: «Penso che ogni ambito ha un suo linguaggio e io non credo di essere capace di parlare a tutti. Lavoro con le parole, con parole che ho scelto e costruito da solo e che vanno bene per il mio "luogo", che ho già e che è il giornale in cui sono. La tv, invece, mi sembra un circo, un posto dove si va a vedere se uno verrà sbranato dai leoni oppure no. Intendiamoci, il mio odio per la tv non vuole essere arrogante e neanche moralista... però la televisione, come tutti i grandi palcoscenici, tende a cambiarti, ti impedisce di fare quello che hai scelto di fare». Però in tv ci sono personaggi che hanno saputo ritagliarsi un loro spazio autonomo e valido. «Certo - risponde Serra - e ho una grande stima di persone come Lerner o. come Augias. Ma io per esempio non riesco a nutrire quel morboso amore per la sintesi che li caratterizza: ricordo di aver applaudito una volta Cacciari quando, invitato a dire la sua in tv nello spazio di trenta secondi, rimase zitto dopo aver spiegato che in trenta secondi non ce l'avrebbe mai fatta. Ecco: se avessi in mano una trasmis¬ sione, finirei per invitare persone così, farei programmi di muti». Ma le ragioni del diniego di Serra sono anche altre: oltre alla passione per personaggi «a-televisivi come De André, Bermi, Guerini che sono riusciti a comunicare qualcosa pure senza la tv», soprattutto la voglia di preservare un certo stile di vita. «Sono un ozioso, di un'oziosità ricca di cose come la mia famiglia e il lavoro a "Cuore". Credo sia spaventoso fare un programma come "Milano, Italia" che praticamente ti obbliga a vivere solo in sua funzione». Per il futuro Serra non esclude altre forme di collaborazione con Raitre: «Magari come autore». [te]

Persone citate: Angelo Guglielmi, Augias, Cacciari, De André, Guerini, Lerner, Michele Serra, Serra

Luoghi citati: Bologna, Italia, Milano, Milano Italia, Roma