Guerra ai bianche, altri due uccisi

Violente proteste nere per l'assassinio di Hani, accoltellato un osservatore dell'Onu SUDAFRICA Violente proteste nere per l'assassinio di Hani, accoltellato un osservatore dell'Onu Guerra ai bianche altri due uccisi Scontri con la polizia, muore il leader Anc di Soweto JOHANNESBURG. Nonostante i ripetuti appelli alla calma lanciati negli ultimi giorni dal leader dell'anti-apartheid sudafricano, Nelson Mandela, il Paese ieri ha vissuto una giornata di violenza, nel nome del leader comunista Chris Hani, assassinato sabato nella township di Boksburg. Il segretario generale dell'African National Congress per Soweto, Sam Ntobane, è stato ucciso nel grande agglomerato nero alle porte di Johannesburg nel corso degli scontri con la polizia che, secondo testimonianze concordi, ha sparato a freddo sulla folla quando ancora stava manifestando pacificamente. Secondo la versione ufficiale invece i militari avrebbero sparato in seguito all'attacco contro un commissariato. Soprattutto a Soweto e Città del Capo, ma anche a Port Elizabeth, Durban e Pietermaritzburg, decine di migliaia di persone hanno compiuto violenze e saccheggi. Il bilancio provvisorio delle vittime, tra i manifestanti, è di 7 morti e centinaia di feriti. L'astensione dal lavoro è stata pressoché totale raggiungendo punte del 90-100 per cen- to. Secondo la Camera di Commercio, si è trattato dello sciopero più massiccio nella storia del Sud Africa. A Soweto Mandela, nel corso di un raduno nello stadio «Jabulani», è stato aspramente contestato per aver esortato la folla a considerare «amici i nemici di un tempo». I dimostranti sono passati invece alle vie di fatto, nel centro di Città del Capo, con Trevor Manuel, il «ministro ombra» dell'Economia dell'<(Anc», aggredito di fronte alla cattedrale di San Giorgio poco prima che cominciasse il rito interconfessionale in memoria di Hani, officiato dall'arcivescovo anglicano e premio Nobel per la pace Desmond Tutu. Al rito ha partecipato anche l'ex-campione dei pesi massimi Cassius Clav (alias Mohammed Ali). Ancora a Città del Capo uno degli osservatori delle Nazioni Unite presenti alla marcia dell'Anc, June Humphrey, è stato accoltellato. Le sue condizioni non sono note. Ed un poliziotto è stato ferito alla testa da colpi di «Kalashnikov». La folla dei neri, oltre a distruggere automobili, ha infranto le vetrine dei negozi, saccheggiandoli, e dato fuoco ai cassonetti della spazzatura. Per mantenere l'ordine le autorità hanno schierato in tutto il Paese 23.000 poliziotti e soldati. Frattanto il numero dei bianchi uccisi da sabato per rappresaglia è salito a sei. Nella notte tra martedì e ieri infatti un minibus con cinque persone a bordo è stato preso a fucilate nello Stato tribale del Transkei e due degli occupanti sono morti. L'attentato viene attribuito all'Apla (esercito di liberazione del popolo dell'Azania), organizzazione estremista nera che ha annunciato il mese scorso una ((tempesta di terrore» contro la minoranza bianca. Altri quattro bianchi erano stati uccisi e bruciati nei giorni scorsi nelle township di Città del Capo e Johannesburg, [e. st.] Un gruppo di manifestanti neri davanti a una barricata in una strada della township di Alexandra [foto ap)

Luoghi citati: Città Del Capo, Sud Africa