«Vendo casa per il partito» E Magnago finanzia la Svp di Giuliano Marchesini

Il presidente versa 250 milioni nella cassa dei sudtirolesi Il presidente versa 250 milioni nella cassa dei sudtirolesi «Vendo casa per il partito» E Magnago finanzia la Svp COME SI RISANA IL DEFICIT BOLZANO DAL NOSTRO INVIATO «E' più bello dare che ricevere». Silvius Magnago, presidente onorario della Sùdtiroler Volkspartei, mostra tutto l'entusiasmo del dono. Lui ha venduto la sua casa e ha destinato 250 milioni al suo partito, in passivo di oltre un miliardo. Mentre altri hanno intascato, nel resto del Paese, percorso da avvisi di garanzia per corruzione, questo vecchio leader dei sudtirolesi si spoglia della proprietà dei quattro muri domestici per cercare di evitare alla Svp l'umiliazione del deficit. Per quella sua gente che ha guidato, assistito, tutelato nella lunga vertenza per l'autonomia dell'Alto Adige: dal «Los von Trient», «Via da Trento», di Castel Firmiano del '57 alla diplomazia del 'pacchetto', al ritiro dalla carica di segretario della Volkspartei, sulla soglia della chiusura della controversia altoatesina. Adesso, in un momento difficile per il partito in senso finanziario, compie que- st'altro gesto, significativo come certi suoi discorsi che davano una smossa alla popolazione altoatesina di lingua tedesca. Lo fa da presidente onorario, l'ultima carica che ama conservare. Dunque, presidente, lei ha messo in vendita la sua casa per soccorrere la Sùdtiroler Volkspartei. «Sì, ma mi sembra che quel che si è scritto sia esagerato: si è parlato di villa Magnago. Io possedevo soltanto un appartamento, in condominio. E le dico che in questo condominio sono anche in minoranza. L'appartamento l'ho venduto riservandomi il diritto di abitarlo fino a quando non sarò sotto terra. Insomma, rimango come se fossi ancora proprietario. E se muoio a cent'anni, mi sa che l'acquirente ha fatto un cattivo affare». E la Svp le è ancora una volta riconoscente. «Anch'io devo molto al mio partito. Siccome nella mia vita ho risparmiato soldi perché sono molto modesto, avrei potuto contribuire con quelli. Ma ser- vivano altri quattrini, allora mi sono deciso alla vendita». Un gesto esemplare, il suo, in mezzo al mare delle tangenti. «Beh, sì, diciamo pure esemplare. Ma quel che conta è che l'ho fatto con tutto il cuore. Sa, adesso mi sento più leggero. Quando si può fare una cosa per gli altri, è sempre una bella cosa. Insomma, io sono in pace con me stesso. Così si è sicuri di arrivare in Paradiso. Certo, non dipende da me, ma non farò nulla perché mi si frappongano degli ostacoli». Una vita per il partito, pre¬ sidente. Come va, in questo momento, la Sùdtiroler Volkspartei? «E' un periodo di ringiovanimento, nel partito. Pensi, io il 5 febbraio prossimo farò ottanta anni. Il mio ultimo successore alla presidenza, Brugger, ne compie quaranta. Come si vede, c'è un cambio di generazione». Ma lei è sempre il padre dei sudtirolesi. Lo dimostra anche con questa donazione. «D'accordo, godo ancora di molta stima, fra la nostra popolazione. Se mi è concesso dirlo, sono anche amato. Questo lo sento e lo vedo: è il premio per chi si è impegnato a fare del bene per oltre quarant'anni. E ci sono persone che ancora mi scrivono, a Natale, a Pasqua, o per il mio compleanno». E che cosa le scrivono? «Che si ricordano di me, perché sono riuscito ad aiutare. E io tiro avanti, mi dedico sempre al partito, nonostante l'età e qualche malanno». Giuliano Marchesini Silvius Magnago presidente onorario della Svp

Persone citate: Brugger, Magnago, Silvius Magnago

Luoghi citati: Bolzano