Salari, Amato ci prova
Proposta «aperta» di Palazzo Chigi a sindacati e imprenditori Proposta «aperta» di Palazzo Chigi a sindacati e imprenditori Salari, Amato ci prova Oggi la discussione, Cisl ottimista ROMA. Ore decisive per la trattativa sul costo del lavoro. Ieri sera Amato ha fatto avere alle parti sociali un testo con un'ipotesi di soluzione per le questioni dei livelli contrattuali, della rappresentanza sindacale e del mercato del lavoro. Oggi, nel tardo pomeriggio sindacati e imprenditori torneranno a Palazzo Chigi per discutere su quella che lo stesso Amato ha definito una proposta «aperta». Intanto, stamattina, sempre alla presidenza del Consiglio, ci sarà una coda di discussione sul documento sulla politica dei redditi tra governo (sarà presente il ministro del Lavoro Cristofori), sindacati e associazioni imprenditoriali del commercio e del terziario. Sui contenuti del documento riguardante i livelli di contrattazione il governo ha chiesto alle parti il massimo riserbo: «Il documento è pronto - spiegavano ieri alla presidenza del Consiglio - ci siamo impegnati a consegnarlo alle parti nella tarda serata per facilitare la discussione di domani, ma tutti si sono impegnati a rispettare l'embargo fino all'incontro, vista la delicatezza della materia e del momento». Certamente trovare un'intesa di massima su questo documento, viste le forti divergenze tra le parti, sarà più difficile di quanto non lo sia stato per quello sulla politica dei redditi. Restano, infatti, forti di- stanze soprattutto sulla struttura contrattuale. La Confindustria chiede un solo livello di contrattazione, o meglio uno soltanto che preveda incrementi salariali. Cgil, Cisl (che dimostra comunque un certo ottimismo), Uil chiedono invece che attraverso il livello contrattuale nazionale venga garantita la tutela del salario reale e attraverso la contrattazione decentrata la distribuzione degli incrementi di produttività. Pesa poi negativamente sull'ipotesi di una firma entro il 18 l'impegno della Cgil a consultare la base prima di siglare qualsiasi accordo. Resistenze si pre¬ vedono anche da parte dei consigli di fabbrica unitari che hanno già contestato l'intesa sulla politica dei redditi. Cgil, Cisl, Uil ribadiranno al governo anche la richiesta di aprire a metà giugno le trattative per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici. Con la privatizzazione del loro rapporto di lavoro - si rileva in ambienti sindacali - per la prima volta, nel pubblico impiego, si potrebbero applicare le nuove regole stabilite proprio da un'eventuale intesa sul costo del lavoro. Sulla vicenda, come abbiamo accennato, la Cisl è ottimista e intende arrivare ad un'intesa sul costo del lavoro e la struttu- ra della contrattazione prima del referendum. L'accordo potrebbe essere anche di carattere generale, come è stato per la politica dei redditi. Il segretario generale della Cisl, Sergio D'Antoni, ha ribadito il suo impegno per un accordo entro la settimana. «Il 18 aprile non è una data "magica" - ha aggiunto - ma dopo il referendum si aprirà una fase di incertezza ed è importante che il sindacato dia un segnale in controtendenza». D'Antoni ha sottolineato come «la richiesta sindacale di due livelli di contrattazione anche salariale sia compatibile con il quadro di politica dei redditi già concordato». [r. c. s.l Sergio D'Antoni
Persone citate: D'antoni, Salari, Sergio D'antoni
Luoghi citati: Roma
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