« Le aziende rischiano di chiudere » di M. R.

« « Le aziende rischiano di chiudere » Preoccupati industriali e sindacato «Cala la domanda, costi in aumento» Sono 71 le aziende di stampaggio a caldo operanti nel Canavese. Sono soprattutto piccole imprese, soltanto 6 hanno un numero di addetti compreso fra le 100 e le 200 unità. Fino a poco tempo fa il comparto era una delle punte di diamante del Canavese industriale: oggi subisce i colpi di una forte crisi che mette in discussione la sopravvivenza delle aziende minori. A incidere pesantemente sull'economia delle imprese locali è, in primo luogo, un calo della domanda, anche in seguito alla concorrenza di altre nazioni. Ai problemi di mercato si sono aggiunti i proibitivi costi energetici: una recente indagine realizzata da «Euroforge» (Associazione europea del settore) ha evidenziato che il costo dell'energia elettrica pagata dalle imprese italiane è il più caro di tutta la Cee. Quanto al prezzo dell'acciaio, è aumentato del 20-25%. Spiega Oscar Serena, responsabile della Oms di Salassa e vicepresidente dell'Unisa, Unione stampatori acciaio: «Una situazione insoste¬ nibile. Molte aziende saranno costrette a chiudere». Sulle imprese altocanavesane rischia ora di abbattersi l'ennesima tegola, con la maxiinchiesta della magistratura torinese. «Si sono già fatti molti investimenti - afferma Fabrizio Bellino, delegato della FiomCgil - nell'anti-infortunistica. Ma alcune fabbriche, soprattutto le minori, hanno ancora una struttura di vecchio tipo. E' difficile che in questo momento possano mettersi in regola», [m. r.]

Persone citate: Fabrizio Bellino, Oscar Serena

Luoghi citati: Salassa