Da sovrintendente a custode di Maria Teresa Martinengo
Il giorno di Pasqua una paziente attesa per riuscire a varcare l'ingresso Nessuno ha rinunciato né si è spaventato per la pioggia Da sovrintendente a custode All'Egizio: per sostituire dipendenti malati Una Pasqua diversa dal solito, quella di Anna Maria Roveri Donadoni, sovrintendente del Museo Egizio, e di suo marito, il professor Sergio Donadoni, accademico dei Lincei. Appuntato il cartellino di riconoscimento sul revers della giacca, la celebre coppia di egittologi si è trasformata in attenta coppia di custodi per evitare al pubblico una sgradevole sorpresa: trovare chiusa buona parte dell'esposizione. Il motivo? La malattia di quattro dei tredici dipendenti che domenica avrebbero dovuto assicurare la sorveglianza nelle sale e il servizio di biglietteria. «In queste giornate - spiega Anna Maria Donadoni - c'è gente che arriva da lontano: aprire il Museo solo "prò forma" sarebbe stato una scorrettezza. Il nostro non è stato un gesto straordinario. Mi è sembrato giusto affiancare il personale che ha dimostrato buona volontà». Nel suo mettersi «al servizio del cittadino» la sovrintendente è stata seguita, oltre che dal marito (che ha sorve¬ gliato la Tomba di Kha), da Fernanda Bordino, volontaria dell'Associazione Amici Collaboratori del Museo Egizio. In questo modo i danni e le proteste (che comunque non sono mancate) sono stati parzialmente limitati: «solo» tre sale chiuse, una delle quali per lavori. All'Egizio, il problema - mai risolto - dell'organico, nelle feste diventa particolarmente grave: i custodi si riducono di oltre un terzo. «Una circolare stabilisce che possano restare a casa ogni anno per la metà dei giorni festivi. Così è inevitabile chiudere parte dell'esposizione». Ma a Pasqua e Pasquetta il Museo di via Accademia delle Scienze ha sempre adottato la linea voluta dal ministro Ronchey: apertura a tutti i costi. E quest'anno si è anche evitato di far slittare il riposo al martedì. «Lo spostamento ha sempre creato confusione nel pubblico. Questa volta abbiamo fatto di tutto per non chiudere, il personale ha collaborato». E per gettare acqua sul fuoco del presunto assenteismo, la sovrin¬ tendente ricorda che «il giorno di Pasqua un custode non di turno si è presentato spontaneamente al lavoro». Ma i quattro che hanno dato forfait sabato? «Una di loro è stata operata, un altro ha presentato un certificato di malattia con prognosi di dieci giorni. A tutti abbiamo mandato la visita fiscale». Un giorno diverso, dunque, per la dottoressa Donadoni e il marito (che hanno delegato i figli a preparare il pranzo pasquale). «Il contatto con il pubblico è stato interessante. Ho capito, per esempio, che certe didascalie possono essere migliorate. A dire la verità non ci siamo tenuti dal fornire qual¬ che spiegazione quando abbiamo visto la gente in difficoltà». «Ma senza interferire troppo» precisa il professore, divertito dalla nuova esperienza. E ancora: «Mi è sempre piaciuto cambiare mestiere». La buona volontà è stata premiata: circa 1200 visitatori sia domenica che lunedì. Un successo superiore alle aspettative, al punto che ieri a metà mattina i biglietti sono finiti. Nell'attesa (venti minuti) di nuovi blocchetti, Anna Maria Donadoni, ormai rassegnata a cambiare ruolo ogni giorno, ha firmato qualche decina di «lasciapassare» sostituiti all'uscita con veri biglietti. Quasi tutte le collezioni aperte in questi giorni sono state affollate. In particolare il Museo di Arte Contemporanea di Rivoli, il Museo dell'Auto (l'apertura di un caffè e di un bookshop sono incentivi a trascorrervi la giornata), il Museo di Antichità (dov'è in corso la mostra «Arte e cultura in Croazia»). Maria Teresa Martinengo La buona volontà di Anna Maria Roveri, sovrintendente del Museo Egizio, e di suo marito, il professor Sergio Donadoni, accademico dei Lincei, è stata premiata: circa 2400 visitatori in due giorni
Persone citate: Anna Maria Donadoni, Anna Maria Roveri, Anna Maria Roveri Donadoni, Donadoni, Fernanda Bordino, Ronchey, Sergio Donadoni
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