Ucciso da tre auto pirata

Ucciso da tre arto pirata Giovane di 23 anni massacrato sulle strisce la sera di Pasqua Ucciso da tre arto pirata In corso Casale, nessuno si ferma E' morto la sera di Pasqua mentre il cielo cominciava ad essere tagliato dai lampi che poi hanno portato il temporale. Giorgio Pagani aveva compiuto 23 anni a marzo. Lo ha urtato una prima auto, investito una seconda, travolto una terza: tutte sono fuggite. Il corpo è poi finito sotto un'ultima vettura, guidata da un ragazzo di 26 anni. Giorgio stava attraversando a piedi corso Casale, pochi metri dalla chiesa parrocchiale intitolata alla Madonna del Pilone. C'è il semaforo, ci sono le strisce pedonali. Sull'altro lato una fermata dei pullman. Erano quasi le 21. Giorgio era già al centro della strada. Qualcuno lo ha urtato. Aterra è rimasta una chiazza di sangue. Nessuno lo ha soccorso. Una sola testimonianza: quell'auto pirata, ripartita sgommando dopo essersi fermata, era di color verde. Sono passati alcuni secondi, sono arrivate altre vetture. Due hanno ancora travolto Giorgio continuando la corsa. La terza, una Golf bianca guidata da Domenico Paparo, 26 anni, ha agganciato il corpo con il paraurti anteriore. Paparo: «Eravamo in colonna, io viaggiavo a due, tre metri dall'altra auto. Ho visto qualcosa a terra, ho pensato ad un cartone. Ho frenato, portandomi verso il bordo del corso». I vigili urbani hanno raccolto alcune testimonianze che confermerebbero il suo drammatico racconto. Giorgio Pagani abitava in via Berthollet 41, quasi all'angolo con corso Massimo d'Azeglio. Alloggio al primo piano, tappeti, quadri e mobili antichi. La mamma, Rosanna, 50 anni, non sa darsi pace: «Avevamo mangiato assieme poi, erano le 16, gli ha telefonato un amico. Io stavo lavando i piatti, lui è uscito dicendo di non aspettarlo, avrebbe fatto tardi». In un angolo c'è il nonno, Mario, 79 anni. Mormo- ra: «Non l'abbiamo più visto». Stefano Rizzello, anche lui 23 anni, abita ai piedi della collina, in via Cavalcanti 6, cento metri da corso Casale: «Sono stato io a chiamare Giorgio dopo pranzo. Ci conosciamo da sempre, dall'asilo». Una mano sugli occhi: «Siamo cresciuti assieme. Quanti sogni, quante illusioni. Gli ho detto che lo aspettavamo al solito bar, il Denterà». Il locale è in piazza Gustavo Modena, alla partenza della tranvia Sassi-Su- perga. Qualche ora tra amici. A ridere, a sentir musica, a bere una birra. Poi, verso le 18,30, Stefano Rizzello ha proposto di andare a mangiare: «Vieni da me, prepariamo qualcosa». Sono partiti insieme. Cinquecento metri: corso Casale, piazza Cavalcanti, il cortile di casa. L'alloggio di Rizzello è al primo piano. Giorgio: «Voi cominciate a preparare, io vado a comperar i dolci». E' tornato sui suoi passi, ancora verso corso Casale. Erano le 23 quando i vigili urbani hanno bussato alla porta di via Berthollet: «Signora Pagani, è accaduto un incidente, un brutto incidente a suo figlio». La verità, che Giorgio era stato investito da automobilisti pirati, mamma Rosanna lo ha saputo più tardi: «Lo hanno ucciso, è come se lo avessero ammazzato tre volte». Ezio Mascari no Il corpo agganciato da una quarta vettura e la tragica carambola si è interrotta Giorgio Pagani, al centro della foto di sinistra con due amici e la madre Rosanna (a destra): «Me lo hanno ucciso tre volte»

Persone citate: Domenico Paparo, Ezio Mascari, Giorgio Pagani, Paparo, Rizzello, Stefano Rizzello