Hollywood affari di famiglia

Stop alla violenza bambini e genitori sono diventati il nuovo obiettivo del cinema Usa difamiglia Stop alla violenza bambini e genitori sono diventati il nuovo obiettivo del cinema Usa LOS ANGELES. Alla loro presentazione nelle sale mancano ancora due mesi, ma nessuno ha dubbi: i due film che monopolizzeranno l'estate cinematografica americana, i due contendenti che prima ancora di partire con la loro vita nelle sale hanno già in tasca centinaia di milioni di dollari provenienti dal botteghino, e dai cappellini, dalle t-shirts, dai videogames e dalle cassette che venderanno, sono loro: «Jurassic Park» e «The Last Action Hero». Il primo è l'attesissimo nuovo film di Steven Spielberg, questa volta alle prese con un gruppo di scienziati che, tramite la manipolazione del Dna, riesce a far tornare in vita il mondo dei dinosauri, che rinchiudono in un'isola del Pacifico. Un esperimento che scappa di mano agli scienziati e crea situazioni minacciose. E infatti il libro di Michael Crichton da cui è stato tratto il film è un thriller pieno di paura e di suspense. Ma Spielberg ha pensato di abbassare il tono e si è premurato di far sapere che «Jurassic Park» è adatto «ai bambini di dieci anni, forse anche a quelli di nove». Il 18 giugno, una settimana dopo l'uscita di Spielberg, si presenta sul mercato la Columbia con l'altro titano estivo. «The Last Action Hero» ha per protagonista niente di meno che Arnold Schwarzenegger, il Mister Muscolo austriaco diventato la star che più di ogni altra sa garantire il successo al botteghino. Ma, anche qui, inutile aspettarsi le solite due ore di esplosioni, sparatorie e imprese impossibili. Nei trailer mandati in giro dall'ufficio marketing dello Studio, Arnold compare con a fianco la sua co-star, un bambino di undici anni che si chiama Austin O'Brien. Il messaggio è chiaro: questo non è «Predator», è un film che va bene anche per la famiglia. E infatti ha ottenuto la classificazione «Parental guidance». La famiglia va di moda, ma non si pensi che dietro a questo ci sia il segno di una signi¬ ficativa trasformazione sociale e culturale. Come sempre il principio-guida di Hollywood resta il denaro e il denaro, come insegna «Mamma ho perso l'aereo» con i suoi 500 milioni di dollari di incasso, sta nella formula «mamma, papà e due bambini» che poi vogliono anche l'acquisto del video e della visiera firmata. Un fenomeno che è qui per restare e per avere conferma basta dare un'occhiata alle classifiche dell'ultima settimana. Primo posto: «Cop and a Half». Secondo: «The Adventures of Huck Finn». Terzo: «The Crush». Tre film che non potranno certo contendersi gli Oscar ma che sono nati e sono stati realizzati pensando al pubblico familiare. Un segmento di mercato che ha tre volte più probabilità di altri di superare la soglia magica dei 100 milioni al botteghino. E infatti, quando gli hanno chiesto un mese fa di fare il discorso di apertura alla convention dei distributori cinematografici a Las Vegas, Mark Canton, il chief della Colum- bia, è stato chiaro: «Ogni businessman con po' di cervello vede che questa è la direzione in cui andare». David Davis, un analista della Paul Kagan and Associates, gli dà ragione: «C'è un mercato non sfruttato che costa agli Studios milioni di dollari». Lo Studio che ha aperto la pista è stato ovviamente la Disney, che da questo mercato non si è mai scostata. Ha ottenuto successo anche con film come «Pretty Woman» e «Tre uomini e una culla», ma film di animazione come «Aladino» e «La bella e la bestia» alla fine hanno reso di più. E dunque adesso si buttano tutti nel filone. La Warner per esempio si presenta all'estate con «Dennis the Menace» e «Free 'aereo» , y e ia Wolly», la storia di un bambino che diventa amico di una balena. Più avanti, sarà il turno di «The Secret Garden», mentre per Natale sarà la volta di uno «Schiaccianoci» con Macaulay Culkin come protagonista. La Universal, oltre che con il film di Spielberg, ha risposto con «Cop and a Half» e con il seguito di «Beethoven», mentre la Fox spera di catturare il mercato con «The Sandlort» e «Rookie of the Year», oltre che con il cartone animato «Once upon the Forest». Una possibile spiegazione al cambiamento di direzione è la reazione all'eccesso di violenza gratuita che popola una buona percentuale della produzione cinematografica americana. Anche . la recessione probabilmente gioca la sua parte, la gente vuole uscire dal cinema sentendosi su di giri e di buon umore. Poi ci sono i «baby boomers», che adesso sono cresciuti, hanno messo su famiglia, hanno fatto finalmente i figli e vogliono stare con loro. «Quello stesso pubblico che venerava Scorsese e che si è diretto verso le "Mean Streets", adesso vive la vita di Steve Martin in "Il padre della sposa"», sostiene Joan Hyler, vicepresidente dell'agenzia William Morris. «Non significa che queste persone non andranno più al cinema d'essai, ma come genitori si aprono a una scelta di film più vasta». Qualunque sia la ragione, gli Studios non intendono farsela sfuggire. Anche perché quando c'è di mezzo il «family movie», l'incasso realizzato nelle sale è solo il primo anello di una lunga catena. «Quando sono fatti bene, i film per famiglia hanno una seconda vita più ampia», sostiene Bob Dingilian, responsabile del marketing per la Mgm. Per iniziare, sono gli unici film che la gente torna a vedere anche quattro o cinque volte. Poi ci sono le cassette. Dei venticinque.video più venduti, ventuno sono video per famiglie e gli altri sono classi di aerobica. A tutto questo, bisogna poi aggiungere i videogame e il merchandising. Il gioco, naturalmente, non sempre riesce. L'anno scorso, con «Il ritorno di Batman», la Warner pensava che avrebbe dominato il botteghino estivo, ma il film, giudicato troppo violento, ha frenato invece che fare da volano agli altri prodotti. Commette i suoi errori anche la Disney, con film come «Newsies». Ma almeno con film così non c'è bisogno di avere a che fare con i capricci e con le astronomiche richieste economiche delle star. Situazione facile anche quando si girano film che hanno come protagonisti degli animali. «Homeward Bound», uno degli ultimi sforzi targati Disney, è la storia di due cani e un gatto che perdono la via di casa e, nel loro girovagare, incappano in ogni sorta di avventure. «Non abbiamo avuto problemi di jet privati - sostiene sollevato un executive della Disney - gli unici vizi erano un po' di ossi». Lorenzo Soria Tutti come Disney, anche Spielberg e Schwarzenegger: «Così un film rende molto di più» nza ori ati vo Usa preano uno onomadue cora elle ntipro dai dai ette oro: Last nuoerg, un tra del viche Pache iati e. E hael to il pauberg ono pere atto orse ana g, si Coesti» ha menegriaù di sucpetplo imdati ting pare , un e si mesficativa trasformazione sociale e culturale. Come sempre il principio-guida di Hollywood resta il denaro e il denaro, come insegna «Mamma ho perso l'aereo» con i suoi 500 milioni di dollari di incasso, sta nella formula «mamma, papà e due bambini» che poi vogliono anche l'acquisto del video e della visiera firmata. Un fenomeno che è qui per restare e per avere conferma basta dare un'occhiata alle classifiche dell'ultima settimana. Primo posto: «Cop and a Half». Secondo: «The Adventures of Huck Finn». Terzo: «The Crush». Tre film che non potranno certo contendersi gli Oscar ma che sono nati e sono stati realizzati pensando al pubblico familiare. Un segmento di mercato che ha tre volte più probabilità di altri di superare Sopra un classico per famiglie: «Mamma ho perso l'aereo» E accanto: «La bella e la bestia», un cartoon di Disney piaciuto molto anche agii adulti difamiglia Wolly», la storia di un bambino che diventa amico di una balena. Più avanti, sarà il turno di «The Secret Garden», mentre per Natale sarà la volta di uno «Schiaccianoci» con Macaulay Culkin come protagonista. La Universal, oltre che con il film di Spielberg, ha risposto con «Cop and a Half» e con il seguito di «Beethoven», mentre la Fox spera di catturare il mercato con «The Sandlort» e «Rookie of the Year», oltre che con il cartone animato «Once upon the Forest». Una possibile spiegazione al cambiamento di direzione è la reazione all'eccesso di violenza gratuita che popola una buona percentuale della produzione cinematografica americana. Anche . la recessione probabilmente gioca la sua parte la gente Tuttanche Sc«CorendvenerdirettStreetStevesposavicepWilliaca chedrannma couna sQuaStudisfuggdo c'èvie», sale èuna lu«Qufilm pseconstienesabileMgm.unici vedervolte.Dei veduti, famigdi aersognagame Il gsempcon «Warndominma ilviolenfare ddotti.anche«Newfilm averee conste ectuaziosi giraprota«Homultimla stoche pnel lo a, i due ma ancora vita nelle sca centiollari proino, e dai hirts, dai cassette ono loro: «The Last simo nuoSpielberg

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