Pasquetta, la gita è al museo di Maria Corbi

Pasquetta, la gita è al museo Pasquetta, la gita è al museo Successo per le salefinalmente aperte ROMA. Pasqua e Pasquetta all'insegna della cultura. Rinunciando alla gita fuori porta sono molti gli italiani che hanno preferito girare per le sale dei musei che grazie ai 112 custodi inviati dal ministro dei Beni culturali Alberto Ronchey sono rimaste aperte al pubblico con orario prolungato. Un'iniziativa che ha decretato il successo delle città d'arte. Tutto esaurito a Venezia dove i musei e le mostre più prestigiose, come quella dedicata a Duchamps a Palazzo Grassi, hanno raccolto frotte di turisti entu¬ siasti. E anche Firenze ha festeggiato, dopo anni di disorganizzazione nella gestione del patrimonio artistico. Lunghissime file hanno incoronato gli Uffizi, la Galleria dell'Accademia, Palazzo Pitti e le Tombe Medicee. Una tregua armata quella tra personale di custodia e ministro visto che nuovi scioperi sono stati annunciati per il 25 e il 30 aprile. Festività «da museo» anche nella capitale dove stranieri e romani veraci hanno scoperto mostre, monumenti e gallerie. Castel Sant'Angelo in due giorni ha visto passare sotto i suoi spalti più di 13 mila persone. Mentre circa 15 mila si sono messe in fila per ammirare la mostra «Le immagini della memoria», sul recupero delle opere d'arte trafugate e poi ritrovate, ospitata nel castello reso famoso dalla Tosca di Puccini. Un pienone inaspettato alla Galleria Borghese che da venerdì a Pasquetta ha ospitato più di 3 mila visitatori. L'affluenza al museo nazionale etrusco di Valle Giulia ha smentito lo scetticismo del sovrintendente all'Etruria meridionale Giovanni Scichilone. «L'oasi» etnisca alle spalle di Villa Borghese ha ospitato domenica più di 700 persone. «Bravo Ronchey», è il commento raccolto alla biglietteria del museo. Soddisfazione anche alla Galleria d'arte moderna dove la mostra dedicata a De Pisis ha avuto grande successo. Qui l'apertura è stata permessa grazie allo sponsor dell'iniziativa che ha pagato gli straordinari ai custodi. Il gradito ritorno alla cultura non ha però toccato il Sud dove ieri sono rimasti sprangati gli scavi di Pompei e di Ercolano per una decisione della sovrintendenza. Stessa storia per il parco di Capodimonte e la Reggia di Caserta. Questa volta a decidere è stato il prefetto' motivando la chiusura con ragioni di ordine pubblico e di salvaguardia delle zone verdi. Decisione decisamente impopolare viste le proteste della gente accalcatasi ai cancelli. Scarsa «disponibilità artistica» anche in Sicilia dove, malgrado gli auspici del ministro, il museo Bellomo e quello archeologico di Siracusa sono rimasti chiusi. Così come per il Mezzogiorno, l'insufficienza in «condotta» spetta anche a Milano, che ha tradito le aspettative dei turisti, in maggioranza giapponesi e tedeschi. Quasi tutti i musei cittadini sono infatti rimasti chiusi, fatta eccezione per il Cenacolo Vinciano e la Pinacoteca di Brera. Maria Corbi Accuse allo Stato «Sta mandando in rovina i tesori della città» f|F»-^g WmX Turisti di Pasquetta in visita ai Fori romani. A sinistra un'immagine di Assisi [fotoapj

Persone citate: Alberto Ronchey, Bellomo, Brera, De Pisis, Giovanni Scichilone, Puccini, Ronchey