In cella il medico dell'Ucciardone

Francesco Barbaccia, ex deputato de, è accusato di associazione mafiosa Francesco Barbaccia, ex deputato de, è accusato di associazione mafiosa In iella il medico delFUcciardone E' sospettato di aver operato alle corde vocali un boss che era stato incastrato da un'intercettazione telefonica PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un ex deputato de, medico otorinolaringoiatra, consulente del carcere dell'Ucciardone è stato arrestato a Palermo da agenti della Dia. L'accusa è di associazione mafiosa. Avrebbe favorito con le sue diagnosi numerosi boss e gregari delle cosche. E' Francesco Barbaccia, 71 anni, per due legislature a Montecitorio fino al 1968, poi ritiratosi dalla politica attiva come il fratello Luigi, pure medico, e in quegli stessi anni assessore e consigliere provinciale de, che fu anche medico del Palermo Calcio. Notissimo in città, professionista di grandi capacità, Francesco Barbaccia è stato bloccato nel suo alloggio in via Galilei e accompagnato in carcere a disposizione della direzione distrettuale antimafia e del gip Gianfranco Garofalo che, su richiesta della procura della Repubblica, ha emesso contro di lui un ordine di custodia cautelare. L'arresto è avvenuto sabato, ma la notizia è circolata soltanto ieri. Poche le notizie ufficiali, molte le indiscrezioni secondo una delle quali l'ex parlamentare avrebbe operato alle corde vocali il presunto boss Mario Martello, imputato nel primo maxiprocesso a Cosa Nostra che fu istruito fra l'84 e l'85 da Falcone, Borsellino e altri giudici del pool antimafia. C'è chi afferma che l'operazione non fosse necessaria, ma di grande importanza per l'incriminato che era stato accusato per l'intercettazione di una sua telefonata. Cambiando voce, Martello sperava di poter negare di essere stato lui a fare quella conversazione compromettente. Un episodio - si dice - sul quale avrebbe fornito vari particolari uno dei pentiti (tre, forse quattro) che a quanto sembra hanno detto più di una cosa sul conto del medico ex deputato. «Vicino a Cosa Nostra» è l'etichetta decisamente scomoda che per il momento è stata appiccicata a Barbaccia il quale nei prossimi giorni verrà interrogato in carcere e probabilmente sarà trasferito al più presto dall'Ucciardone. Barbaccia è nato a Godrano, un piccolo paese a pochi chilometri da Corleone, terra natale di Totò Riina, il capo indiscusso della mafia siciliana, dell'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, pure accusato di associazione mafiosa e di altri esponenti dei clan vincenti come Bernardo Provenzano, Leoluca Bagareìla e Luciano Liggio. Da anni si mormorava che, proprio per essere originario della zona di Corleone, Francesco Barbaccia potesse essersi trovato nella scomoda posizione di chi non riesce e non «può» rispondere di no a chi gli domanda coperture, aiuto. Altri sanitari come lui sono finiti sotto inchiesta per la stessa ragione. Di recente è stato arrestato Giuseppe Cina sospettato di essere stato il medico di Totò Riina durante la sua latitanza e due anni fa sono stati accusati di favoreggiamento cinque specialisti che con le loro diagnosi avrebbero permesso a mafiosi di rimanere più comodamente in ospedale anziché in prigione. Agli atti della prima commissione parlamentare Antimafia, Barbaccia è citato in tre occasioni. Il 10 aprile del 1961, su carta intestata della Camera, scrisse al questore di Palermo Jacovacci: «La prego vivamente di voler far rilasciare il rinnovo del passaporto al signor Tommaso Buscetta, persona che a me interessa moltissimo». Inoltre, nella relazione di minoranza dei commissari del pei si osserva che il boss Paolino Bontade, padre di Stefano (ucciso nel 1981) «dava direttive anche a parlamentari democristiani come l'on. Francesco Barbaccia». Infine, in «La mafia a Palermo», relazione del pei allegata agli atti parlamentari, si ricorda che nelle elezioni del 1956 «assunse la leadership del partito (la de, ndr) il gruppo Lima-Gioia». «Primo eletto di questa lista risulta l'on. Barbaccia: strano uomo politico che non ha mai fatto un comizio, non ha mai scritto un articolo, non è mai intervenuto in Consiglio comunale o al Parlamento». Antonio Ravidà I corridoi dell'Ucciardone

Luoghi citati: Corleone, Falcone, Godrano, Martello, Palermo