Il Papa: forza Italia!

IIpolitico corrotto vota, il fallito no Nel messaggio di Pasqua, inconsueto discorso sul nostro Paese Il Papa; forza Italia! Per Giovanni Paolo II ci sono energie e risorse per superare l'attuale crisi «Auspicoche le nubi siano dissipate grazie al concorde impegno di tutti» CITTA' DEL VATICANO. Forza Italia! grida il Papa, convinto che nel nostro Paese ci sono energie e risorse sufficienti per superare la crisi attuale. Un intervento singolare, al di fuori degli schemi usuali in cui si muove Giovanni Paolo II nei suoi rapporti con il Paese che circonda il suo minuscolo Stato. E' raro che il Pontefice parli dell'Italia al di fuori delle occasioni ufficiali (visite del Presidente della Repubblica, soprattutto); ed è raro che ne parli usando un linguaggio - diciamo così - familiare, e non riferito a una circostanza, un avvenimento specifico, per quanto drammatico, ma a una situazione generale. «Pasqua ci invita alla speranza - ha detto papa Wojtyla dopo il messaggio «urbi et orbi» domenica - assicurandoci che Gesù Redentore cammina con noi. Nonostante le presenti difficoltà, l'Italia ha tante risorse a cui attingere luce e sostegno per costruire, nel solco della sua tradizione cattolica, un avvenire sereno e sicuro. Auspico di cuore - ha proseguito Giovanni Paolo II - che le nubi oggi incombenti siano presto dissipate grazie al concorde impegno di tutta la popolazione, ispirato ai principi ed ai valori cristiani che sono la migliore garanzia di autentica umanità e di progresso civile». Ed ha concluso: «Coraggio e auguri cordiali a tutti gli italiani». Nelle poche righe del messaggio ci sono due riferimenti interessanti: il primo è alla «tradizione cattolica», e il secondo ai «valori cristiani», definiti la «migliore garanzia di autentica umanità e di progresso civile». Quindi l'unità politica dei cattolici non è qualcosa da «mettere in soffitta». Bisogna, in questo senso, riflettere sulle vicende italiane senza «malizia e malvagità», ma con «sincerità e verità», evitando di lasciarsi sopraffare da un nichilismo che vorrebbe «dissolvere le antiche radici, ideali e associative, della convivenza in Italia». I vescovi italiani hanno confermato, ancora nei giorni scorsi, l'opzione dell'unità politica dei cattolici; e il Pontefice ha come regola quella di seguire, per quanto riguarda le vicende interne di un Paese, la «linea» scelta dall'episcopato. E in questo caso poi la tendenza è rafforzata da un elemento importante: i suoi due collaboratori principali, il card. Angelo Sodano, Segretario di Stato, e il Sostituto alla Segreteria di Stato, Monsignor Giovanni Battista Re, sono certamente favorevoli all'unità politica dei cattolici. Infine, per capire l'intervento di domenica, è necessario ricordare che si sta stabilendo, per quanto riguarda il «caso Italia», una notevole sintonia fra il colle Quirinale e il colle Vaticano. Secondo indiscrezioni di ottima fonte, nelle settimane passate (all'indomani dell'avviso di garanzia al sen. Andreotti) ci sarebbe stato un «contatto» informativo ad alto livello, su iniziativa vaticana, con il Quirinale. Il «Coraggio!» papale di domenica riecheggia «l'Italia soprattutto» gridato qualche giorno fa dal Presidente Scalfaro. Marco Tosarti

Persone citate: Andreotti, Angelo Sodano, Gesù, Giovanni Battista, Giovanni Paolo Ii, Scalfaro, Wojtyla

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Italia