«Non ho preso una lira» e si uccide

Pescara, la vittima è un consigliere comunale de inquisito per le tangenti Usi Pescara, la vittima è un consigliere comunale de inquisito per le tangenti Usi «Non ho preso una lira» e si uccide Era sconvolto dopo aver ricevuto l'avviso di garanzia Ha scritto a moglie e figli, poi il volo dal sesto piano PESCARA NOSTRO SERVIZIO E' il primo suicida eccellente della Tangentopoli abruzzese (150 arresti e 300 avvisi di garanzia in nove mesi di indagini): Valterio Cirillo, 43 anni, consigliere comunale democristiano di Pescara si è tolto la vita ieri mattina gettandosi dal sesto piano della sua abitazione. Le inchieste sulla Usi pescarese lo aveva segnato profondamente, anche se le indagini su un appalto miliardario di informatica e computer lo avevano appena sfiorato, individuando in altri componenti democristiani e socialisti del comitato di gestione responsabilità penali precise, sfociate poi in cinque ordini di cattura firmati dalla Procura pescarese. Valterio Cirillo, architetto e giornalista pubblicista, dipendente dell'Università di Pescara, in quell'inchiesta giudiziaria aveva ricevuto un avviso di garanzia. Per lui, circondato da un'immagine pubblica priva di ombra («un dirigente incorruttibile», dicono a Pescara), quel sospetto era diventato un incubo. «Sono una persona onesta, non ho mai preso una lira», ha lasciato scritto in due lettere, una indirizzata ai figli e l'altra alla moglie. Cirillo era entrato in politica nel 1980 come consigliere comunale socialdemocratico (era nipote dell'ex onorevole del psdi Aldo Cetrullo), approdando cinque anni dopo alla de. Un abbandono moti- vato anche dal dissidio con lo zio onorevole, capo indiscusso dei socialdemocratici pescaresi dal 1948. La tragica fine di Valterio Cirillo è destinata a provocare laceranti ripercussioni e polemiche in una città come Pescara, travolta in pieno da Tangentopoli, con sette arresti di politici di primo piano tutti accusati di concussione e associazione per delinquere (ossia tangenti estorte alle tre diverse imprese che dal 1987 smaltiscono il pattume della città). Sono finiti in galera gli ultimi due sindaci: Nevio Piscione (ex andreottiano e poi passato al partito socialista) e Pino Ciccantelh' (gaspariano di ferro), rinchiusi nel carcere di San Donato insieme all'ex deputato democristiano Giuseppe Quieti (proconsole di Gaspari a Pescara), all'ex assessore regionale Rosario Bosco (ora semplice consigliere comunale liberale), a due ex assessori socialisti Sergio Bucceri e Ottavio Marchetti. In carcere sono finiti anche l'ingegnere Giancarlo Ferri (membro della commissione degli esperti dell'appalto immondizia denominato «Pescara città pulita») e il segretario provinciale della federazione socialista Paolo D'Andreamatteo. Ma, ex sindaci a parte, il personaggio più importante coinvolto nell'inchiesta è il deputato socialista Pietro D'Andreamatteo (fratello di Paolo), accusato di associa- zione per delinquere e concussione (la Procura di Pescara, guidata dal dottor Enrico De Nicola, invierà domani al Parlamento la richiesta di autorizzazione a procedere contro l'on. D'Andreamatteo, stretto collaboratore di Signorile da circa vent'anni). Contro questi sette politici arrestati per un giro di tangenti che sfiora il miliardo di lire (sono tutti rei confessi, ecco perché sono stati scarcerati due giorni prima di Pasqua), la Procura pescarese è intenzionata ad applicare per la prima volta in Italia il nuovo decreto che prevede il sequestro di beni immobili e conti correnti bancari. Se a Pescara Tangentopoli ha travolto tutti e tutto, a Vasto (nel collegio senatoriale di Rosa Russo Jervolino) l'inchiesta sui dodici concorsi truccati nella Usi numero 15 potrebbe avere sviluppi clamorosi. E' stata arrestata venerdì scorso Anna Candio Barbieri (55 anni, braccio destro a Vasto della senatrice Jervolino, presidente nazionale della de). La Candio Barbieri (è stata ammanettata insieme a due impiegate della Usi, le quali hanno già confessato sabato scorso), in qualità di presidente della commissione esaminatrice provvedeva a falsificare i concorsi, favorendo i candidati democristiani. Sarà interrogata questa mattina. Giorgio Luzi Valterio Cirillo, 43 anni, architetto, consigliere comunale de di Pescara, si è tolto la vita ieri mattina gettandosi dal sesto piano della sua abitazione