Schillaci, è soltanto fumo

Schillaci, è soltanto fumo LE PAGELLE Schillaci, è soltanto fumo Papin e Rijkaard male, Albertini ok Zenga 6. Comincia maluccio, con un paio di uscite alla vispa Teresa. Si riscatta su una bordata di Albertini. Messo a sedere da Gullit, e beccato dagli ultras del Milan, chiude con un gesto non proprio da lord. Bergomi 6,5. Con Papin, una passeggiata. Con Gullit e Massaro, un po' meno. Sempre molto deciso, e corretto. L. De Agostini 6. Si occupa del valico all'estrema sinistra, laddove, in prevalenza, transita Eranio. Nel finale gli capita Lentini. Per un tempo asseconda la manovra. Poi, però, si ritira nei suoi appartamenti. Berti 6,5. Lucido e disciplinato, alterna imperiose accelerazioni a soste ingiustificate. Opera nel settore di Maldini. Sigla il gol dell'Inter, si spegne quando, in teoria, dovrebbe ricavare più spazio, e più stimoli, dall'arrembare dei cugini. A. Paganin 6. Prima al centro, su Gullit, e poi a destra, su Massaro. Sbuffa e soffre, ma riesce a tenere. Battistini 6. Fortissimo di testa, e impeccabile nell'orche- strare la difesa. Con Taccola, però, ha sulla coscienza 1*1-1. A. Orlando 6. Si occupa di Lentini, e se la cava. Ma non appena dalle sue parti irrompe Gullit, Maddè lo chiama fuori. Taccola 6. Avvicenda Orlando, si dedica a Gullit, salva un... autogol di Bergomi. Perde di vista l'olandese solo un attimo: ma è l'attimo che decide' partita e scudetto. Manicone 6. Formica laboriosa, ronza attorno a Rijkaard, senza però sfruttarne la palese latitanza. Impreciso nei tocchi. Schillaci 5. Invasato e cocciuto. Ruba qualche palla di testa, ma agli appuntamenti che contano è sempre in anticipo o sempre in ritardo. Shalimov 6. Piccolo cabotaggio sul centro sinistra. Non trova il guizzo risolutivo. Patisce il pressing di Albertini e Nava. Sosa 6,5. Primo tempo a tutto gas. Secondo da moviola. Maddé/Bagnoli 6. Gestione oculata, ma la panchina dell'Inter non è quella del Milan. E poi, nella ripresa, la squadra I subisce troppo. S. Rossi 5,5. Goffo nelle uscite di piede. In difficoltà su una sventola di Sosa. Da assolvere, però, sull'incornata di Berti. Tassotti 6. Parte alla grande. S'infortuna sul più bello. Nava 6. Rimpiazza Tassotti. Collocato sulla fascia destra, assolve dignitosamente la funzione di sentinella. Maldini 6. Ha smarrito brillantezza. Quando però c'è da sfoderare la sciabola, non si tira indietro. Albertini 7. Un partitone. Sempre nel cuore del gioco. Scandisce il pressing, è la colonna di un traballante centro campo. Costacurta 6./Si appiccica a Totò: non eccelle, ma non demerita. F. Baresi 6. Esce di rado in appoggio. La pallonata che tira a Berti non è proprio il massimo della finezza. Si limita a tappare i buchi. Lentini 6. A sinistra, poi al centro, quindi a destra. Alti e bassi. Però un contributo tangibile alla causa. Rijkaard 5. Acciaccato e imbal- samato. Va sempre a rimorchio. Papin 4. Con la testa, è ancora al rigore paratogli da Cervone. Un tiraccio in gradinata. Un'ammonizione. Nient'altro. Massaro 6. Entra al posto di Papin, con il suo «casino organizzato» agita le acque e confeziona il pareggio. Gullit 7. Punta, ala. Si muove come un ossesso, firma il golscudetto. Un premio largamente meritato. Eranio 6. Destra, sinistra. Poco ispirato, ma tosto. Capello 7. Milan molto «terrestre», i suoi cambi sono sempre felici. Pairetto 7. Prima lascia fare, poi fa lui (quattro cartellini gialli in nove minuti). I giocatori sono gaglioffi isterici. E gli errori di Pairetto, assolutamente veniali. [ro. be.] Per Rijkaard un derby da dimenticare

Luoghi citati: Lentini