Padre Pio, un mistero per la tv

Padre Pio, un mistero per la tv «Profumo di ciclamini», la vita del frate (autore Pezzuto) sarà rappresentata anche in teatro Padre Pio, un mistero per la tv Le stimmate, i burrascosi rapporti col Vaticano ROMA. Padre Pio arriva in teatro. E poi, forse, anche in televisione. L'idea è di Enzo Pezzuto, ex avvocato di origini pugliesi oggi teatrante dall'aria ascetica, che ha intenzione di raccontare la storia del cappuccino di Pietrelcina «mettendo in luce situazioni inedite senza far torto alla verità storica». Consapevole della difficoltà di trattare un soggetto tanto delicato, ancora oggi al centro di polemiche e rivelazioni, Pezzuto ha per prima cosa accantonato l'ipotesi di farsi finanziare da associazioni religiose. «Il lavoro mi è stato commissionato in un primo momento da un gruppo di religiosi - racconta Pezzuto - ma loro volevano semplicemente una "sacra rappresentazione", cioè una cosa che non mi interessava fare. E ho deciso di fare un'altra cosa». Ad aiutare Pezzuto e la sua compagnia «Vales» sono intervenute allora la Regione Puglia e la Provincia di Lecce: saranno loro a patrocinare «Profumo di ciclamini», lo spettacolo che dovrebbe andare in scena dal 12 al 18 luglio nel Salento, nell'Abbazia di Cerrati o nel Castello di Copertino. «Il lavoro di ricerca storica e giornalistica - dice l'autore - dura da tre anni. Lo spettacolo teatrale vuole ricostruire la vita di Padre Pio, evitando però ogni giudizio eticomorale e lasciando allo spettatore la possibilità di interpretare la vicenda, con particolare riferimento agli aspetti sociali e di cronaca che furono, anche allora, oggetto di polemiche accese». Belle parole. Ma come ha fatto Pezzuto a sintetizzare in un copione tetrale la vita del frate vissuto nei primi tre quarti del secolo? Come affronterà la spinosa questione delle stigmate? Come descriverà i burrascosi rapporti tra Padre Pio e il Vaticano tra gli Anni 20 e 30 e tra la fine degli Anni 50 e l'inizio dei 60? Come racconterà i numerosi prowedimenti restrittivi che la congregazione del Sant'Uffizio impose a Padre Pio? E come si regolerà a proposito delle critiche e delle indagini che riguardarono l'amministrazione delle vastissime offerte che arrivavano da tutto il mondo? «Lo spettacolo - racconta Pezzuto - si aprirà con cinque avvocati che improvvisamente s'inginocchiano davanti a un loro collega: in lui avviene una specie di reincarnazione del Santo, fenomeno che poi coinvolgerà anche gli altri avvocati. Cominciano a succedere i miracoli, gli avvocati vengono ricoverati, visitati, ma non sono affetti da nessuna malattia: Padre Pio è immanente nei loro corpi e continua a operare anche dopo morto. Si diffondono dubbi e incredulità, gli stessi che esistono ancora adesso intorno alla figura del frate. Ognuno, tra il pubblico, sarà libero di dare la sua risposta». Ma Pezzuto non ha intenzione di fermarsi qui: «Dalla sceneggiatura teatrale penso di trarre quella destinata alla tv, forse a Rai- due. Il testo è scritto in funzione di un basso costo di produzione: 700, al massimo 800 milioni. Padre Pio non si è molto mosso, ha vissuto la sua esistenza nella preghiera, e quindi non dovrebbe essere tanto costoso ricostruire la sua vita». Pezzuto, che dice di non essere cattolico ma di nutrire comunque «la speranza che qualcosa oltre la morte ci sia», conclude: «M'impegno a far sì che nel mio lavoro la verità storica venga rispettata». [f. ci Padre Pio: la sua storia in teatro e tv

Luoghi citati: Abbazia Di Cerrati, Copertino, Lecce, Pietrelcina, Puglia, Roma