Un fotomontaggio li rende complici

mcoMRiiNA Un fotomontaggio li rende complici L'Espresso trucca le immagini e fìnge intimità tra scrittrice e filosofo denunciato per molestie Un fotomontaggio li rende complici Polemica per l'abbraccio Scarparo-Marramao, èfìnto mcoMRiiNA CROMA AMICIA a righe, cravatta disegno cashmere, pappagorgia, pelata e occhietti fissi. Guarda in macchina il professore filosofo, indifferente al braccio della giovane scrittrice che gli sta, mollemente, appoggiato sulla spalla. Su questa copertina dell'Espresso, «mano morta» sembra quasi lei. Comunque, il fotomontaggio raffinato suggerisce un'Angela Scarparo e un Giacomo Marramao in relazione di qualche intimità. «Abile falso» commenta l'autrice di «Shining Valentina» che il filosofo lo ha appena denunciato per molestie. «Non è una copertina qualsiasi» ammette il vicedirettore del settimanale Antonio Padellaro. Come mai questa manipolazione? Per instillare dubbi sui rapporti Scarparo-Marramao a chi non vede lo scherzo grafico? Padellaro non vuole dire: «La copertina è stata scelta dal direttore, io non posso rispondere per lui». Lui, il direttore dell'Espresso Claudio Rinaldi, è irreperibile. Giampaolo Pansa, condirettore, pure. Voltiamo pagina, sfoglia sfoglia fino alla 74. Ecco un altro gioco di montaggio: Angela Scarparo e Gabriella Marramao Bonacchi, moglie del filosofo, stanno sedute schiena-schiena, sullo stesso gradino di marmo: sorridenti, casuali, rilassate. Si direbbero amiche in vacanza insieme. Scarparo ride: «Bisogna leggere le cattiverie, per capire che la signora Bonacchi amica mia non e». Allora, Angela Scarparo, è offesa per «l'abile falso»? «No che non lo sono. All'occhio non allenato, i montaggi fotografici possono far travisare una si- tuazione che invece è molto chiara. Ma sono niente rispetto alle menzogne». Di chi? «Degli intervistati. La moglie femminista di Marramao dichiara che sono un'arrampicatrice, che mi comporto in modo provocante e seduttivo, che voglio conquistare l'establishment letterario. Fosse vero sarei rimasta con mio marito, con la protezione, i lussi e le amicizie che mi garantiva. Non sarei qui, il sabato di Pasqua, in questo buco, a dormire sul divano letto con mio figlio che ha la varicella. Quanto a lui, al pomicione intellettuale, dice che sono una frustrata. Vero, sono frustratissima perché vorrei che i diritti della gente fossero rispettati, e invece questo non accade quasi mai nella vita di tutti i giorni. Allora non sto zitta, negli uffici pubblici protesto per la villania degli impiegati, negli ospedali per le inefficienze eccetera. Credo di essere coerente. Con Marramao ho subito una prepotenza, e l'ho denunciata». Però l'accusa della ricerca di pubblicità è difficile da smontare. C'era mai finita, prima, in copertina sull'Espresso? «Io pensavo solo che Giacomo Marramao facesse parte delle persone frequentabili. Da lui non volevo niente, non voglio essere la donna di nessuno. Ho scoperto che Marramao è una brutta persona e ho reso pubblico il suo gesto arrogante e odioso perché credo nella giustizia. Possibile che la buona fede non sia contemplata mai?». le. fer.] Lei commenta «Abile falso costruito ad arte che inganna i lettori» La copertina dell'Espresso e una pagina interna del settimanale uscito ieri. I fotomontaggi suggeriscono rapporti d'intimità tra Giacomo Marramao e Angela Scarparo, e un'amicizia tra la scrittrice e la moglie del filosofo Gabriella Bonacchi