Fuorilegge un ospedale su tre di Pier Paolo Luciano

Tredici arresti e 70 denunce per assenteismo. Alla Campania tocca l'Oscar dei peggiori Tredici arresti e 70 denunce per assenteismo. Alla Campania tocca l'Oscar dei peggiori Fuorilegge un ospedale su tre Carabinieri in corsia: accertate 400 infrazioni ROMA. C'è un virus che si aggira tra le corsie degli ospedali italiani: quello dell'assenteismo. Colpisce un po' tutti: tecnici, infermieri e medici. Compresi i primari. Lo hanno scoperto i carabinieri del Nas durante una serie di blitz compiuti nella prima settimana di aprile in più di trecento ospedali di tutte le regioni. Tredici persone sono finite in manette con l'accusa di truffa ai danni del servizio sanitario nazionale: sono state sorprese dai militari «con le mani nel sacco», mentre timbravano cartellini segnatempo di colleghi assenti. Dell'imputazione di assenteismo dovranno rispondere in settanta. Un lungo elenco di nomi che comprende tecnici radiologi e di laboratorio, infermieri, medici e perfino un primario. Il ministro della Sanità, Raffaele Costa, ha una sua «diagnosi»: «Dietro questi casi di assenteismo c'è anche una precisa responsabilità delle Unità sanitarie. Se dipendenti possono permettersi di non andare a lavorare senza che la Usi se ne accorga vuol dire che non sempre si provvede con la dovuta accuratezza ai riscontri sulle presenze negli uffici e negli ospedali». Ma l'assenteismo non è l'unica piaga degli ospedali italiani. L'elenco delle cose che non funzionano comprende altre voci e si allarga a macchia d'olio lungo tutta la penisola, tanto che il risultato del blitz può riassumersi così: un ospedale su tre di quelli controllati non è in regola. In molti casi si tratta di «peccati veniali» sottolinea una nota del ministero della Sanità. Ma parecchi con rilevanza penale: su 447 infrazioni rilevate dai carabinieri del nucleo antisofisticazione quelle amministrative sono soltanto un centinaio. Quarantasei strutture sono state ammonite per l'inosservanza delle norme sullo smaltimento dei rifiuti, quarantasette per irregolarità nei libretti d'idoneità sanitaria. Ventinove infrazioni riguardano l'interruzione di pubblico servizio e venti la detenzione di medicinali scaduti. Dal confronto dei dati dei precedenti blitz, spicca un'impennata delle infrazioni: nell'agosto scorso durante 554 ispezioni erano state riscontrate 202 trasgressioni, 75 delle quali penali. Ma il ministro della Sanità non è troppo preoccupato: «I dati nel complesso non sono drammatici, ma evidenziano, in modo abbastanza omogeneo, disfunzioni di varia natura che non sembrano occasionali. Occorrono, dunque, controlli assidui e incisivi, che garantiscano i cittadini e, in particolare i malati, sulla piena rispondenza delle strutture sanitarie. Ci sono requisiti, anche di igiene, che debbono essere pretesi da chi si occupa della salute dei cittadini». La «maglia nera» nella poco invidiabile classifica degli ospedali che non funzionano spetta alla Campania: nella regione dell'ex ministro della Sanità, Francesco De Lorenzo, quindici strutture su ventuno si sono meritate il «cartellino rosso». Anche in Abruzzo l'irregolarità sembra di casa, nel pianeta sanità: «bocciati» dai Nas otto ospedali su nove. Più di un terzo delle strutture controllate in Sicilia, Calabria e Sardegna sono finite sui verbali dei carabinieri. Ma neanche il Nord esce immune dal blitz: in Emilia su 13 ospedali controllati, soltanto sette sono risultati efficienti, in Lombardia 33 su 41, in Piemonte 16 su 21, in Liguria 15 su21. Esce, invece, promosso a pieni voti il Veneto: blitz in 23 ospedali della regione e neanche un'infrazione accertata. Pagella senza ombre anche per la Valle d'Aosta: nell'unico ospedale visitato dai carabinieri era tutto in regola. Pier Paolo Luciano Anche un primario preso in trappola Il ministro alle Usi: fate più controlli Promossi dal Nas solo gli ospedali veneti. In alto il ministro Costa

Persone citate: Francesco De Lorenzo, Raffaele Costa