Tangente nell'uovo di Pasqua

Tangente nell'uovo di Pasqua Catanzaro, insolito regalo di un imprenditore dopo aver vinto un appalto Tangente nell'uovo di Pasqua Dodici milioni per ringraziare l'infermiere CATANZARO. Forse, dopo quelli di Fabergé, è uno dei più costosi. Certamente l'uovo di Pasqua portato in casa di un caposala del reparto di Ortopedia dell'ospedale «Pugliese» di Catanzaro aveva una splendida sorpresa, dodici milioni di lire in contanti, «regalati» da un imprenditore per i puntuali suggerimenti che gli avevano fatto vincere più volte ricche gare d'appalto. Il caposala, Vincenzo Mongiardi, 47 anni, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza con l'accusa di corruzione. Secondo quanto gli viene contestato, girando per il reparto raccoglieva giudizi e lamentele dei medici sui prodotti e li «girava» al suo amico che, quando si trattava di fare le offerte per le gare d'appalto, evitava di inserire i prodotti non graditi ai sanitari. Un metodo pressoché infallibile. Ci sono state indagini, accertamenti, forse anche intercettazioni telefoniche, ma l'inchiesta si è sviluppata sul filo del «pedinamento» dell'uovo. Grande, bello, infiocchettato e, soprattutto, con quella sorpresa. Che a Mongiardi la contropartita in denaro per le informazioni che dava arrivasse in modo abbastanza singolare, gli inquirenti lo avevano sospettato. E quando hanno scoperto l'esistenza dell'uovo di Pasqua - spedito a Mongiardi da un imprenditore del Nord, che si occupa della commercializzazione di prodotti sanitari - le fiamme gialle hanno fiutato che era arrivato il momento di agire. I militari hanno seguito gli «spostamenti» del regalo, lo hanno sequestrato e, poi, scartatolo, hanno scoperto la sorpresa: centodiciannove banconote da centomila lire ciascuna. I militari hanno poi riconfezionato l'uovo, facendogli riprendere la sua strada. I finanzieri hanno quindi lasciato il tempo a Mongiardi ed alla moglie, Gelsomina Viscomi, di godersi per un attimo il loro regalo ed hanno fatto irruzione nella casa del caposala. Gelsomina Viscomi ha cercato di nascondere le banconote nelle pieghe dei vestiti, ma è stata colta sul fatto. Per Mongiardi si sono aperte le porte del carcere; la moglie è finita agli arresti domiciliari. Ma l'inchiesta, dicono finanzieri e magistrati, è tutto fuorché conclusa. Mancano ancora importanti tasselli, come il nome del munifico amico del caposala. Diego Minuti

Persone citate: Diego Minuti, Gelsomina Viscomi, Vincenzo Mongiardi

Luoghi citati: Catanzaro